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Superbonus e crediti incagliati, l’allarme di Filca Cisl: «Sarà caos. In Puglia due mila posti a rischio»

In Puglia i crediti incagliati del Superbonus sarebbero circa 500 milioni di euro. Una cifra consistente che equivarrebbe a due mila posti di lavoro. A lanciare l’allarme è la Filca Cisl Puglia che punta l’indice contro lo stop del governo all’acquisizione dei crediti da parte delle Regioni.

«Le decisioni del Consiglio dei ministri sui bonus edilizi – afferma Antonio Delle Noci, segretario regionale del sindacato – rischiano di provocare un effetto domino con conseguenze nefaste non solo per il settore e per tantissime famiglie, ma per l’intera economia regionale. Lo stop interesserebbe un migliaio di cantieri, mentre le aziende a rischio chiusura sarebbero centinaia, con ricadute occupazionali davvero importanti».

Delle Noci azzarda anche delle stime sull’impatto di questa crisi sulla produttività in regione. «Il Pil pugliese – afferma – potrebbe perdere da un quinto a un terzo del valore, anche perché l’edilizia ha il grande vantaggio di mettere in moto tantissimi altri settori dell’indotto». Il segretario della Filca Cisl Puglia non nasconde che qualche avvisaglia della decisione del governo fosse arrivata «con le lamentele dei lavoratori per il ritardo con il quale venivano pagati, a causa della sempre più scarsa liquidità delle imprese. Una situazione – prosegue Antonio Delle Noci – che aveva portato nel mese di gennaio a un saldo negativo delle aziende edili pari a ben 332 attività, una media di 10 al giorno.

Ora, con questa decisione, il rischio è quello di disperdere un patrimonio di professionalità che è fondamentale per il cambiamento del Paese e che è indispensabile per realizzare quanto previsto dallo stesso Pnrr, in un’ottica di modernità e sostenibilità del patrimonio edilizio». Da qui l’appello all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

«Il Governo – conclude – convochi subito i sindacati e riveda i bonus garantendo i redditi più bassi e le classi energetiche più basse, considerando anche la densità abitativa dei luoghi di intervento e utilizzando strumenti emergenziali. Mai come ora sono necessari il confronto e il dialogo per tutelare un pezzo del lavoro strategico per il futuro dell’Italia».

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