Home Attualità Caldo record, moria di cozze: perso il 70% del raccolto a Taranto

Caldo record, moria di cozze: perso il 70% del raccolto a Taranto

I mitilicoltori tarantini sono in estrema difficoltà e mesi e mesi di lavoro rischiano di essere cancellati a causa della moria delle cozze dovuta sia alle alte temperature di questi giorni, sia al sovraffollamento di prodotto nel secondo seno del Mar Piccolo, trasferito in virtù della legge regionale del 2012 per via dell’inquinamento.

Produzione a rischio

Oltre il 70% della produzione rischia di essere perduta e questo si traduce in un danno economico ingente al quale poi vanno ad aggiungersi oneri e tasse che ogni mitilicoltore legale è chiamato a corrispondere, tra cui le concessioni al Comune, che per il 2023 vanno dai 3200 ai 4000 euro. La denuncia arriva dai mitilicoltori delle principali associazioni.

Anticipato il tavolo

Il prossimo tavolo dei mitilicoltori, istituito dal Comune e guidato dall’assessore alle Risorse del mare Cosimo Ciraci, era in programma a settembre ma, considerata l’emergenza in atto, è stato convocato con urgenza per il prossimo 30 luglio. «Affronteremo questa emergenza – dice l’assessore Ciraci – i mitilicoltori devono sapere che noi siamo con loro perché questo è un settore a cui l’amministrazione tiene tantissimo, sia perché si tratta di un volano economico, sia perché costituisce un nostro tratto identitario».

Concessioni unificate

Quanto agli oneri derivanti dalle concessioni, Ciraci precisa che un obiettivo raggiunto dall’amministrazione Melucci è proprio quello di essere riusciti nell’unificazione delle concessioni ammnistrative, pertanto chi ne ha più di una, avrà un notevole risparmio in termini economici perché saranno tutte unificate e il pagamento sarà unico. Per quanto riguarda il pregresso del 2023, Ciraci garantisce che l’amministrazione sta cercando soluzioni. «Stiamo facendo il possibile per risolvere il tutto e dare ristoro a queste famiglie nel pieno rispetto delle regole; con noi i mitilicoltori sfondano una porta aperta».

La piaga dell’abusivismo

Intanto gli abusivi, che coltivano nel primo seno e non pagano tasse, avrebbero venduto tutto il loro prodotto a scapito dei mitilicoltori legali. A tal proposito, diverse sono state negli ultimi mesi le operazioni della Polizia di Stato: solo lo scorso 1 luglio gli agenti hanno denunciato 5 persone e sequestrato 900 chili di cozze nere prive di tracciabilità e vendute illegalmente.

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