L’ammiraglia della flotta militare italiana, nave Cavour, si sposta da Taranto a Palermo per i lavori di manutenzione.
«Una scelta grave per le aziende dell’arsenale», commenta il deputato Pd Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio a Montecitorio, che si chiede se dietro tale decisione non ci siano «affinità politiche».
Da quanto appreso nelle ultime ore, Fincantieri e il ministero della Difesa avrebbero deciso di trasferire le attività di manutenzione della nave Cavour da Taranto a Palermo. «Un altro duro, durissimo colpo per Taranto», dice Pagano. «Mentre le motivazioni di questa scelta restano ignote, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: danni da decine di milioni di euro per le imprese dell’indotto, di cui già molte, come segnalato più volte dalle parti sociali, hanno quasi esaurito la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali. Già Fincantieri si è sempre dimostrata molto restia ad impegnare nelle sue attività le imprese locali, preferendo di gran lunga affidare le commesse ad aziende del Centro-Nord. Oggi, con questa decisione decine e decine di aziende tarantine del comparto rischiano di chiudere i battenti una volta per tutte, lasciando per strada centinaia di persone. Il tempismo con cui si decide il trasferimento dall’arsenale di Taranto a Palermo, poi, non può che generare sospetti. Non vorremmo che alla base di certe scelte vi siano delle ragioni che esulano dalle competenze di un territorio, e guardino piuttosto alla maggiore affinità politica tra il governo nazionale e l’amministrazione siciliana».
Sul caso interviene anche il consigliere regionale di Italia Viva Massimiliano Stellato, secondo il quale «il possibile trasferimento di manutenzioni dall’arsenale di Taranto in altri siti rischia di avere un forte impatto economico e occupazionale sul sistema delle imprese navalmeccaniche».
