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Ucciso a Manduria, la compagna di Natale Bathijari: «Non c’entrava con la droga»

«Quella sera non doveva essere lì. Natale era un bravo ragazzo, non aveva nulla a che fare con gli affari del fratello. A Manduria doveva andarci un’altra persona che poi non ha potuto e Natale si è visto costretto. non sapeva nemmeno chi avrebbe incontrato».

Non si dà pace Desirè Sambati, 21 anni, compagna di Natale Bathijari e mamma della loro bimba di 11 mesi che non ha mai conosciuto il suo papà. In tribunale vestita di nero in segno di lutto e con il viso rigato dalle lacrime, Desirè racconta che non sorride più dall’omicidio. Era al primo mese di gravidanza quando Natale è stato ucciso.

Il ricordo

«Avevamo appena scoperto che saremmo diventati genitori e lui sarebbe stato un papà fantastico. Era dolce – racconta – premuroso e lavorava onestamente. Aveva una regolare partita iva e vendeva auto».

Il sorriso le torna solo quando parla della sua bimba e mostra i video in cui la piccola davanti alla foto del padre, esclama «papà».

«Stavamo insieme da sei anni, sognavamo sposarci – racconta Desirè – stavamo progettando tutto. Non mi do pace se penso alle sofferenze che gli sono state inferte. Lui era sensibile, una volta per un taglietto a un dito pianse come un bambino, aveva paura del sangue». La vedova preferisce non commentare processo e sentenza. «La vera pena è quella che ho vissuto io con la mia famiglia e una bimba che non conoscerà mai il papà».

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