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Taranto, Melucci perde pezzi anche in Provincia: il vice presidente Vito Parisi rassegna le dimissioni

Anche alla Provincia il presidente Rinaldo Melucci perde pezzi. A meno di un mese dal voto per il rinnovo del Consiglio provinciale, arrivano le dimissioni del vice presidente Vito Parisi, sindaco di Ginosa e del sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro, che aveva la delega all’Edilizia scolastica.

«Ho formalizzato le mie dimissioni dall’incarico di vicepresidente della Provincia di Taranto, trasmettendo le stesse al presidente Rinaldo Melucci, che ringrazio per la fiducia riposta in me durante il mio mandato» ha annunciato Vito Parisi, del Movimento cinque stelle, che anche al Comune è passato all’opposizione.

«Credo si sia chiuso un ciclo. Le condizioni che hanno portato alla mia nomina come vicepresidente della Provincia di Taranto erano radicalmente diverse da quelle attuali. In un periodo di trasformismo politico e instabilità, è diventato necessario che ci siano azioni politiche inequivocabili e coerenti. Questo è il motivo principale della mia scelta», dice il consigliere provinciale del gruppo Terra Jonica 2050 e sindaco di Ginosa.

«Prima di giungere a questa decisione ho riflettuto molto sul lavoro fatto in poco più di un anno dalla nomina. Ma oggi penso soprattutto al tanto lavoro che c’è ancora da fare per continuare a contribuire al progresso e al benessere della Provincia di Taranto in ogni modo possibile. Come sindaco prima e come vicepresidente poi, ho sempre posto la massima importanza sulla chiarezza e lealtà nei confronti degli impegni presi. Tuttavia, alla luce dei cambiamenti politici e delle sfide che attualmente stiamo affrontando, ritengo che sia nell’interesse dell’Ente e dei cittadini che io rinunci all’incarico di vicepresidente. È fondamentale per me essere trasparente e coerente con i principi del Movimento cinque Stelle. Questa decisione è anche in linea con questi ultimi».

Il modificato scenario politico al Comune, dove Melucci è ormai asserragliato nel suo bunker con una risicatissima maggioranza di 16 consiglieri e un’opposizione di 17 (se si conta anche il civico Luigi Abbate che tuttavia non ha voluto rassegnare le dimissioni dal notaio per far cadere il Consiglio comunale e quindi sfiduciare il sindaco), è alla base anche dell’abbandono di Pecoraro. «Come sindaco e consigliere provinciale ho sempre agito con coerenza e trasparenza, valori che, per me, devono essere sempre presenti. Sono stati due anni durante i quali ho cercato di dare il mio contributo per l’Ente Provincia. Lo scenario politico è molto mutato ed essendo un sindaco civico che si riconosce nell’area progressista la rinuncia della delega diventa fondamentale», dice Pecoraro che, rivolgendosi a Melucci, conclude scrivendo «Ti ringrazio per la stima e la fiducia che hai riposto nei miei confronti. Tanti sono stati gli interventi sugli immobili scolastici nell’ultimo anno e tanto c’è ancora da fare».

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