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“Tempesta perfetta” sull’olivicoltura pugliese

Una crisi epocale dovuta al basso prezzo delle olive e dell’olio e alla Xylella sta mettendo in ginocchio il comparto dell’olivicoltura in Puglia.

La denuncia arriva da CIA Puglia che parla di “tempesta perfetta” che ha travolto il comparto e chiede «una svolta nell’affrontare e nel risolvere i problemi dell’olivicoltura pugliese» altrimenti, dicono dal sindacato, «il motore trainante dell’agricoltura regionale potrebbe spegnersi».
Dopo l’audizione della quarta commissione consiliare regionale, CIA Puglia, con le più importanti organizzazioni di produttori regionali (Oliveti Terra di Bari, Associazione Provinciale degli Olivicoltori di Foggia, APOL Lecce e Assoproli Bari), ha presentato all’assessore Pentassuglia un decalogo di richieste per denunciare e risolvere i problemi che attanagliano il settore.
In particolare, Cia Puglia e le organizzazioni di produttori chiedono di introdurre, da subito, la registrazione immediata sul portale SIAN (il sistema informativo agricolo nazionale) di tutte le movimentazioni di prodotto fuori provincia per ridurre i flussi illegali di olio e olive, oltre alla riduzione del tempo massimo per la registrazione sul portale SIAN della trasformazione delle olive, e alla strenua difesa rispetto all’agguerrita concorrenza straniera, e per questo motivo invocano anche incontri con Agea e Repressione frodi.
Chiesti inoltre interventi per sostenere gli olivicoltori nell’affrontare l’incremento dei costi energetici resisi necessari per sostenere le produzioni in un anno caratterizzato da particolare siccità, e il sostegno a programmi di tracciabilità, di identificazione della qualità e di sicurezza alimentare promossi dagli operatori pugliesi.
L’olivicoltura pugliese, nel 2021, è stata messa in ginocchio anche da grandi difficoltà nel reperire la manodopera necessaria al raccolto. L’olio si vende a 35-40 euro al quintale, anche nelle zone più a sud della regione messe in ginocchio dalla Xylella, mentre il primo olio prodotto ha una quotazione che oscilla fra i 3,80 euro e i 4 euro al litro. La qualità dell’extravergine appare eccellente in tutta la Puglia, ma si registra il 12-13% di resa (12-13 kg di olio per ogni 100 chilogrammi di olive) contro una media degli ultimi anni del 15-16%.
«La situazione è molto difficile e auspichiamo interventi concreti della Regione per sostenere il comparto agricolo più importante della Puglia», concludono CIA Puglia e le organizzazioni di produttori.

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