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Debutto della Zes Unica, da ieri è operativo lo sportello: lettere ai Comuni per evitare il caos

Ha preso il via ieri lo sportello della Zes unica del Mezzogiorno che ha il compito di convogliare in un’unica struttura di missione l’attività finora svolta dalle otto realtà meridionali. Per mettere ordine nelle procedure il coordinatore della struttura, Antonio Caponetto, ha scritto ai 2.500 comuni interessati precisando quali istanze di insediamento industriale dovranno essere veicolate a Roma e quali, invece, dovranno essere evase dai comuni. La lettera, tra le righe, è quasi un monito agli enti civici affinché questa fase di passaggio così delicata non degeneri nel caos. Allo sportello unico, infatti, dovranno fare riferimento per accedere al regime semplificato «i progetti di investimento relativi ai territori ricadenti in una delle aree comprese nelle preesistenti otto Zes regionali o interregionali, se coerenti con il Piano di sviluppo strategico della Zes già adottato con riguardo a detta area».

A questi si aggiungono quelli che riguardano le aree industriali se si tratta di un nuovo insediamento, di un ampliamento dello stabilimento esistente o della relativa capacità produttiva oppure di una riconversione o diversificazione della produzione.
Per tutte le altre richieste bisognerà fare riferimento al Suap, l’ufficio attività produttive del Comune.
Un chiarimento che mette l’accento sul fatto che la Zes Unica del Mezzogiorno non è l’allargamento delle otto delimitazioni precedenti a tutto il territorio meridionale.

Con il coinvolgimento di Unioncamere, si sono definite anche le modalità per l’implementazione dello Sportello Unico Digitale (Sud).
«L’intento», scrive sempre Caponetto ai Comuni, «è agevolare al massimo la presentazione delle richieste di Autorizzazione Unica da parte del sistema delle imprese e l’assolvimento degli adempimenti richiesti agli enti locali e favorire la più rapida ed efficace attuazione delle semplificazioni previste dalla governance della Zes Unica». Nella lettera si sottolinea, infine, che l’ecosistema tecnologico/infrastrutturale che realizza il nuovo Sportello Unico Digitale (Sud) per la ZES del Mezzogiorno, ingloberà, con le dovute implementazioni, la preesistente piattaforma telematica operativa nell’ambito delle otto Zes territoriali.

Dal punto di vista operativo, il prossimo passo necessario per il definitivo lancio della struttura è la realizzazione del piano Strategico, un progetto che renda omogeneo e coerente l’impianto di investimenti che andranno approvati.
Di questo si è parlato la scorsa settimana durante la prima riunione della cabina di regia che ha il compito di indirizzare e coordinare tutte le attività e della quale fanno parte, oltre al ministero, anche le otto regioni interessate. Intanto, a sostegno del lavoro che hanno svolto fino ad oggi le otto Zes, arrivano le parole del presidente di Ficei, la Federazione italiana consorzi enti industrializzazione, Antonio Visconi. «Hanno creato una semplificazione amministrativa con l’utilizzo dello sportello unico e quindi con il rilascio di un’autorizzazione unica in maniera più veloce e semplificata, una leva fiscale con il credito d’imposta e una riduzione dell’Ires che sicuramente ha stimolato molto gli investimenti», afferma il presidente di Ficei.

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