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Basilicata, consigliere Perrino: «Serpeggiano ancora i mal di pancia all’interno della maggioranza di centrodestra»

«Anno nuovo, stessa solfa e stesse dinamiche del passato». È la principale accusa che il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino ha rivolto alla coalizione guidata dal presidente della Regione, Vito Bardi. A detta dell’esponente pentastellato la maggioranza di centrodestra dimostra «ancora la sua natura rissosa e la sua sostanziale disomogeneità nell’approccio politico alle varie questioni amministrative». Perrino ha posto l’attenzione sull’ultima seduta della II Commissione Consiliare, conclusa senza l’approvazione di alcuni atti all’attenzione dei commissari per mancanza del numero legale. «Una pratica molto in voga in questa legislatura. I malumori si sono palesati prima sul bilancio dell’Ater Matera, sul quale la componente leghista ha chiesto approfondimenti, poi sul sull’assestamento e variazione al bilancio di previsione dell’Azienda di Promozione Turistica».

Per il consigliere le motivazioni di questi screzi sono sconosciute, ma l’unica conseguenza è «il blocco delle attività di questi due organismi». Da qui la sua posizione: «Se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse per il 2023 di questo governo di centrodestra sono tutt’altro che rosee. Una maggioranza troppo rissosa e troppo immatura per affrontare qualsiasi tipo di provvedimento. Ci auguriamo uno scatto di responsabilità per la compagine a sostegno di Bardi, soprattutto in previsione di riforme fondamentali come quella del Sistema Sanitario Regionale», ha specificato ancora.

L’esponente del partito di Giuseppe Conte ha poi criticato “’Basilicata Next Generation”, definito il «canale Telegram non ufficiale della destra lucana», che da qualche giorno propone «articoli critici nei confronti delle strutture sanitarie private. Si parla di milioni di euro trasferiti a tali strutture e le si rinfaccia di conseguire lauti guadagni». Dunque Perrino si domanda: «In questi quasi quattro anni di legislatura del governo Bardi, perché ci si accorge solo oggi di questa situazione? Chi ha trasferito queste risorse? Una cosa è certa. Non si può chiedere – ha continuato – al consorzio “C.R.E.A. Sanità” di svolgere un’analisi dei fabbisogni e non renderla pubblica. Non si può fare finta di non comprendere che questa analisi dovrebbe portare la Regione a stabilire puntualmente i fabbisogni e, sulla base di questi, stabilire dei tetti che siano compatibili con le prestazioni che il pubblico dovrebbe assicurare ma che, evidentemente, non assicura. Come si fa a deliberare i tetti di una annualità, non ad inizio anno ma ad agosto?».

In conclusione il consigliere di opposizione ha sottolineato come, a suo parere, non si può continuare a far finta di niente, scaricando tutte le responsabilità alle strutture private che, di fatto, «sopperiscono alle negligenze delle strutture pubbliche e il cui blocco delle prestazioni sta generando un unico risultato: la negazione del diritto alla salute, costituzionalmente garantito dalla Repubblica», ha poi terminato.

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