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Basilicata, RMI/TIS: scontro tra il presidente Bardi e i consiglieri regionali Pittella, Cifarelli e Braia

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«Rivedremo la questione del divieto di cumulo tra reddito di cittadinanza e RMI/TIS, adottata dalla precedente amministrazione, in cui è previsto per l’appunto un divieto di cumulo generale con ogni sussidio nazionale, a qualsiasi titolo erogato». È la promessa fatta dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il quale ieri ha incontrato i rappresentanti sindacali (USB e altri) dei lavoratori RMI/TIS che hanno potuto rappresentare le proprie istanze e confrontarsi direttamente con il vertice dell’amministrazione regionale.

Su mandato del governatore e su sua precisa direttiva, il comitato tecnico elaborerà delle proposte per l’inserimento diretto dei lavoratori nelle attività delle società partecipate della Regione Basilicata e degli enti strumentali. Il presidente ha infine espresso la ferma volontà, a garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori, di risolvere immediatamente tutte le condizioni inique poste al rapporto di lavoro che disconoscono a questi lavoratori il diritto alla assenza per malattia e alle ferie.

«Siamo contenti che il Presidente Bardi smentisca se stesso e la sua giunta e decida di confermare il Reddito Minimo d’Inserimento e  di porre in essere azioni migliorative da noi stessi auspicate, ma non si dicano falsità per giustificare la linea sconsiderata finora portata avanti», hanno commentato i consiglieri regionali, Marcello Pittella di Azione, Roberto Cifarelli del Partito Democratico e Luca Braia di Italia Viva.

A detta dei consiglieri di opposizione, il Reddito Minimo d’inserimento è stato istituito nella passata legislatura perché «eravamo e siamo convinti della necessità di una misura di equità sociale per coloro che vivono in condizioni di particolare precarietà». Gli esponenti del Consiglio hanno ribadito, inoltre, che il reddito è stato istituto ben prima del reddito di cittadinanza, ragione per la quale «non si poteva presupporre la cumulabilità con qualcosa di inesistente, al di là dei poteri divinatori dell’attuale governatore. Ricordiamo poi – hanno continuato – al presidente dell’emendamento da noi proposto e approvato in Consiglio regionale nel 2020 che consentiva l’integrazione delle due misure».

Per Pittella, Cifarelli e Braia sarebbe utile concentrarsi, a partire da quanto di buono già esistente, sulla costruzione di condizioni vantaggiose per le famiglie che con quelle risorse riescono a mettere il piatto a tavola. «Se – hanno concluso i consiglieri – subdolamente si vogliono ricordare date, ci si ricordi anche di quella dell’entrata in vigore della misura. Sarebbe più onesto».

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