Home Basilicata Matera “Cittadini solidali” combatte lo spreco. Con CiBus dona ai materani in difficoltà

“Cittadini solidali” combatte lo spreco. Con CiBus dona ai materani in difficoltà

Ogni mattina alle 7:30 un furgoncino parte dal piazzale della chiesa dell’Addolorata, a Matera, e percorre in lungo e in largo la città. Alla guida, i volontari del progetto CiBus, di cui l’associazione “Cittadini solidali” è capofila. CiBus raccoglie le eccedenze alimentari di oltre 60 attività commerciali che hanno aderito alla rete e le distribuisce quotidianamente alle due mense caritatevoli della città (Don Giovanni Mele e la mensa di Don Angelo, nella parrocchia di San Rocco) e, a seconda del giorno della settimana, a una delle chiese della città nelle quali, attraverso i centri di ascolto, i viveri vengono donati alle famiglie in difficoltà.

La presidentessa dell’associazione, Pina Giordano, dati alla mano fa un quadro della situazione, e i numeri lasciano sbigottiti se si pensa a quanto, prima dell’arrivo di CiBus, andasse buttato: solo nel 2021, infatti, sono stati oltre 330 i quintali di cibo raccolto, per un valore commerciale di circa 220mila euro. Un’enormità, a fronte delle tante situazioni di difficoltà che la città di Matera vive.
Il progetto è cominciato qualche anno fa: l’associazione “Cittadini solidali” lo ha presentato al Ministero delle politiche sociali, con la finalità di svolgere un’attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare rivolta soprattutto a esercizi commerciali, affinché donassero le eccedenze che prima venivano buttate.
Si evitano sprechi e si recupera, dunque, a vantaggio delle famiglie in difficoltà economiche.
Il progetto ha continuato a crescere, anche grazie alla possibilità per le attività commerciali di ottenere sgravi fiscali grazie alla rendicontazione puntuale tenuta dalla presidentessa Giordano: «Gli esercizi commerciali hanno un doppio beneficio: non buttano più il cibo e svolgono un’azione di solidarietà, e a fine mese possono ottenere gli sgravi fiscali previsti per legge per coloro che donano le eccedenze alle associazioni di volontariato, anziché gettarle».
La prima fase del progetto è stata la sensibilizzazione. Oltre a donare le eccedenze, infatti, l’associazione ha anche informato le attività commerciali su come evitare gli sprechi. Questi due anni di pandemia hanno aggravato drasticamente il numero di persone in difficoltà, ed è cresciuto anche il numero dei nuovi poveri. Il lavoro dei volontari di CiBus è dunque sempre più cruciale: la mensa “Don Giovanni Mele” eroga oltre 100 pasti al giorno, quella di Don Angelo oltre una sessantina, cui vanno ad aggiungersi le famiglie assistite mediante i centri di ascolto presenti nelle parrocchie materane.
E alcuni degli assistiti sono anche tra i volontari dell’associazione: mettono a disposizione il loro tempo e a fine giornata prendono quanto serve per la loro famiglia.
Tra le fila dell’associazione, anche persone con obbligo di messa alla prova, grazie a una convenzione con l’Ufficio Esecuzione Penitenziaria Esterna (Uepe), che affiancano i volontari in un’ottica di inclusione sociale: «È una gratificazione per noi il fatto che anche quando le ore di obbligo sono terminate, spesso rimangono come volontari nel gruppo.
È un’azione solidale di volontariato concreta, con un riscontro immediato e che dà soddisfazioni», ha dichiarato Giordano. Un piccolo esercito di volontari costantemente presenti sul territorio, domeniche e festività incluse.
Entrare nella rete virtuosa di CiBus è semplice: il loro numero di telefono è sul furgone con il quale attraversano la città e sui loro canali informativi. Basta un colpo di telefono per smettere di sprecare quello che può aiutare qualcun altro.

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