Home Attualità Pisticci, indagini chimiche sugli scarichi di Tecnoparco: il Comune attende gli esiti

Pisticci, indagini chimiche sugli scarichi di Tecnoparco: il Comune attende gli esiti

La denuncia del primo cittadino dopo la fuoriuscita dai tubi del Tecnoparco di acqua di colore nero

Presentata dalle consigliere pentastellate Viviana Verri e Alessia Araneo e dai consiglieri dem Piero Marrese e Piero Lacorazza, l’interrogazione a risposta scritta è volta nello specifico a conoscere gli «esiti delle indagini chimiche condotte sugli scarichi di Tecnoparco, le risultanze delle ispezioni ambientali e dei controlli prescritti dalla vigente AIA, relativi all’ultimo anno».

Le segnalazioni

«L’iniziativa – si legge in una nota congiunta dei consiglieri Marrese, Lacorazza, Verri e Araneo – è stata assunta a seguito delle segnalazioni pervenute dal consigliere comunale di Pisticci, Vito Anio Di Trani e delle attività di controllo promosse dall’Amministrazione comunale di Pisticci, dopo il verificarsi di fenomeni di intorbidamento delle acque del fiume Basento a valle dello scarico dell’azienda operante in Valbasento». Su segnalazione di Di Trani, infatti, nei giorni scorsi l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Alessandro Albano ha denunciato formalmente i fatti all’autorità giudiziaria, chiedendo indagini accurate per fare luce sulla vicenda.

Le richieste

«Perché – si può leggere in un post su Facebook di Di Trani – l’acqua che fuoriesce dagli scarichi di Tecnoparco è marrone/nero? Quale il colore normale? Perché l’acqua di irrigazione erogata dal Consorzio di bonifica è stata razionalizzata per gli agricoltori, che costituiscono piccole imprese sul territorio e data in alcuni giorni solo a Tecnoparco?». «Come mai l’azienda Tecnoparco – continua Di Trani – non ha provveduto a dotare l’impianto di contatori in entrata e in uscita come previsto e testimoniato da verbali di incontri tenuti in Regione, al fine di tranquillizzare l’opinione pubblica e non dare adito a sospetti? Circa la radioattività delle acque di scarto del petrolio che provengono da Viggiano voglio ricordare che è stato appurato da una dottoressa dell’Arpab nel novembre 2014, e che mai nessuno ha smentito a parte Eni, che era nove volte superiore a quella dell’acqua potabile». La questione è ora al centro dell’interrogazione presentata dai consiglieri regionali di minoranza a Bardi e Mongiello. «Attendiamo dalla Regione risposte chiare – fanno sapere i firmatari dell’interrogazione – a tutela della salute dei cittadini e delle aziende operanti in un’area, quella della Val Basento, strategica per lo sviluppo industriale della regione, anche alla luce dell’inserimento nella Zona Economica Speciale».

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