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Regionali in Basilicata, il primo giorno affluenza al 37,74% Si vota fino alle 15, poi lo spoglio

Il dato che salta agli occhi al termine della prima giornata di voto per le elezioni regionali in Basilicata è quello dell’affluenza. Con una percentuale alla chiusura dei seggi del 37,74%, il partito del non voto si conferma la vera guida delle elezioni lucane.

Un trend in forte calo rispetto alle consultazioni del 2019, quando però si votò nella sola giornata di domenica e si chiuse con il 59,50% di affluenza. In provincia di Potenza l’affluenza è al 38,6 per cento (60,63% nel 2019), in provincia di Matera è del 33,5 per cento (43,42% nel 2019).

Quella delle regionali lucane si sta confermando una sfida segnata dall’astensione, che nel 2019 raggiunse il 53,5%. Ma, soprattutto, dal riaccendersi dell’atavica competizione tra Potenza e Matera che ha dato vita a una sorta di derby politico capace di coagulare consensi oltre gli schieramenti. Viene eletto presidente della Regione il candidato che ottiene la maggioranza (anche solo relativa) dei voti. Al candidato arrivato secondo è garantito comunque un seggio di consigliere. Tre i candidati alla carica di presidente. Nel centrodestra unito corre per il bis il presidente uscente, il generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, sostenuto da sette liste (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Azione, Orgoglio lucano, La vera Basilicata). Lo sfida Piero Marrese, avvocato, sindaco di Montalbano Jonico e presidente della Provincia di Matera, che è sostenuto da cinque liste (Pd, Movimento 5 stelle, Basilicata casa comune, Basilicata unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile). In lizza anche Eustachio Follia, giornalista materano, sostenuto dal movimento Volt che nella campagna elettorale si è proposto come alternativa rispetto sia a Bardi sia a Marrese.

Venti i consiglieri da eleggere (oltre al presidente): 13 seggi vengono attribuiti alla circoscrizione di Potenza e 7 a quella di Matera. Sulla scheda elettorale non è ammesso il voto disgiunto, in tal caso il voto è nullo. Nel caso di voto espresso solo a un candidato consigliere o a una lista, in automatico viene attribuito anche al candidato presidente collegato. Si può esprimere la doppia preferenza di genere. Si annuncia, dunque, una partita senza esclusione di colpi per la quale non dovrebbe ripetersi “l’effetto Sardegna”, dove per la candidata e poi neo presidente Alessandra Todde sono arrivati anche voti del centrodestra.

In questa prima giornata di voto non sono mancati episodi controversi e polemiche. «Quando un candidato politico, nel giorno delle votazioni, porta la colazione ai seggi e attacca il proprio santino alla confezione vuole dire che si è oltrepassato ogni confine etico e di legalità». È successo a Lagonegro, come segnala il movimento Basilicata cosa comune, ed è stato fatto da un candidato al consiglio regionale nelle liste della destra. «La legge impone di rispettare la neutralità e l’integrità dei luoghi di voto, garantendo che ogni cittadino possa esprimere liberamente la propria scelta senza influenze esterne. Portare la colazione ai seggi è un tentativo grave di influenzare gli elettori con gesti di cortesia, e attaccare il proprio santino alla confezione trasforma questo gesto in un atto illegale. Basilicata Casa Comune condanna quanto successo ed invita gli elettori a segnalare ogni tentativo di minare il diritto al voto libero e democratico senza manipolazioni o coercizioni».

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