Home Diritto & Economia Ambiente, Andrea Laterza (Enel): «La sostenibilità va misurata, certificata e poi comunicata»

Ambiente, Andrea Laterza (Enel): «La sostenibilità va misurata, certificata e poi comunicata»

«La sostenibilità non è mai un costo, ma un investimento». Andrea Laterza, Innovability Specialist Global Procurement per Enel, guarda alla decarbonizzazione nel delineare il futuro energetico del Paese.

Andrea Laterza, oggi per una impresa non è importante solo essere green ma deve anche saperlo comunicare. Non c’è il rischio che si generi una bulimia di informazioni che disorientano l’utente più che convincerlo?

«Quante volte abbiamo sentito o letto la parola green nelle etichette dei cibi, dei vestiti, o nelle pubblicità? Ma cosa vuol dire green? Può significare a basse emissioni, oppure fatto con materiali riciclati, o che va in “elettrico”. È fondamentale essere chiari. La sostenibilità va misurata, certificata, e, solo alla fine, comunicata. In Enel abbiamo contribuito allo sviluppo insieme a certificatori accreditati standard riconosciuti a livello internazionale (Environmental Product Declaration) che misurano gli impatti generati lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti più strategici che acquistiamo. Dopo un lavoro partito cinque anni fa siamo in grado ora di comunicare in maniera trasparente e certificata le emissioni generate della nostra catena di fornitura».

L’aumento della sensibilità ambientale nel consumatore finale impone scelte anche antieconomiche alle imprese, perlomeno a breve termine. E’ sempre sbagliato immaginare la sostenibilità come un costo?

«La sostenibilità non è mai un costo, ma un investimento. Le grandi aziende come Enel hanno il ruolo di supportare le migliaia di Pmi, attraverso premialità addizionali nelle gare, e quindi sostanzialmente finanziandole, con l’obiettivo di riconoscere un vantaggio a chi ci segue nella transizione».

Le aziende energetiche sono le prime a toccare con mano cosa significhi cambiare paradigma ambientale, passando dal fossile alle rinnovabili. A che punto è l’Italia?

«Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) ha fissato importanti obiettivi nazionali di decarbonizzazione e crescita delle fonti rinnovabili al 2030: in particolare sarà necessario installare ulteriori 10 GW di energia eolica e 30 GW di energia solare. Enel Green Power è impegnata in una forte azione di sviluppo di tutte le fonti rinnovabili e di innovativi sistemi di accumulo di energia su tutto il territorio nazionale. Per raggiungere tale obiettivo dobbiamo anche investire nella filiera. Ad aprile 2022 Enel Green Power ha avviato la trasformazione di 3Sun in una Gigafactory di pannelli solari a Catania, che diventerà la più grande fabbrica europea per la produzione di moduli fotovoltaici bifacciali a elevate prestazioni. La Gigafactory darà un contributo importante alla crescita e al mantenimento di una filiera del solare in Italia e in Europa».

Il paese sta iniziando solo ora a fare i conti con la mobilità elettrica, su cui Enel è in prima linea nell’infrastrutturazione, a partire dalle colonnine di ricarica. Che risposte state registrando?

«Dai dati GreenItaly 2022, l’Italia ha chiuso il 2021 con un aumento delle vendite di auto elettrificate (ibride ed elettriche) del 199% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 38,4% del totale delle immatricolazioni. A settembre 2022 anche la rete infrastrutturale risulta ampliata, come certifica Motus-E, con quasi 33 mila punti di ricarica installati lungo tutto il territorio nazionale, ma servono ulteriori sforzi per adeguarla alle esigenze di un mercato in continua espansione. Scenario nel quale è dunque determinante il ruolo di player come Enel X Way, presente con oltre 17 mila punti di ricarica, e che ha da poco lanciato Ewiva, la jointventure con Volkswagen Group, che mira a creare la più grande rete di ricarica ultraveloce, accessibile a tutti, facile da usare e completamente alimentata da energia rinnovabile».

L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle nazioni unite fissa obiettivi ambiziosi. A che punto siamo?

«La strada è lunga, ma il 2030 è domani. E’ necessario che ogni stakeholder coinvolto acceleri nel proprio ambito. I governi con normative specifiche, le aziende con strategia integrate e i cittadini con le azioni quotidiane. In Enel abbiamo un modello di business integrato che ci permette di contribuire al raggiungimento di tutti e 17 gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Più del 90% degli investimenti previsti da Enel sono allineati al raggiungimento di 4 dei 17 obiettivi che guidano la nostra creazione di valore: Sdg 13 “Lotta contro il cambiamento climatico”; Sdg 7 “Energia pulita e accessibile”; Sdg 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”; Sdg 11 “Città e comunità sostenibili”. Grazie a un modello di business sostenibile, basato sullo sviluppo della generazione da fonti rinnovabili, abilitato dalla sicurezza e dall’affidabilità delle reti e che mira all’elettrificazione pulita degli usi dei clienti, puntiamo a raggiungere emissioni zero entro il 2040, in linea con l’obiettivo di contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C».

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