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«Non c’è futuro con Putin». La Finlandia chiede ufficialmente di entrare nella Nato

La Finlandia ha chiesto ufficialmente l’ingresso nella Nato: « È una nuova era si apre», dice il presidente Niinisto.

Per la premier Sanna Marin «la minaccia nucleare è molto seria, non possiamo più credere che ci sarà un futuro di pace accanto alla Russia restando da soli». La Svezia dovrebbe fare domanda martedì. Intanto Gli uomini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol «hanno perso le speranze e si preparano alla battaglia finale». Lo ha detto in conferenza stampa Kateryna, moglie di un soldato del Reggimento Azov, secondo quanto riportano i media ucraini, spiegando che i combattenti sono pessimisti, perché non c’è quasi speranza di salvezza. «Si stanno preparando per l’ultima battaglia perché non credono in una soluzione diplomatica». Per Vladimir Medinsky, capo della delegazione russa ai colloqui con Kiev, i combattenti del battaglione Azov non possono essere oggetto di “negoziati politici”.
I russi hanno lanciato bombe incendiarie o al fosforo contro l’acciaieria Azovstal. Lo denuncia il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, precisando che «gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla terra alla Azovstal». Intanto un convoglio con 500-1.000 auto di civili evacuati da Mariupol è riuscito ad entrare, dopo tre giorni di attesa, a Zaporizhzhia.Nel sud del paese, le truppe russe si stanno raggruppando per riprendere l’offensiva su Barvinkove (nell’oblast di Kharkiv vicino al Dombass) e Sloviansk (nel Donetsk) e continuano a portare avanti l’offensiva nelle direzioni di Lyman, Sievierodonetsk, Avdiivka e Kurakhove, tutte cittadine del Donetsk.
I missili russi hanno colpito all’alba un’infrastruttura militare nella regione di Leopoli vicino al confine con la Polonia, nel distretto di Yavoriv. L’offensiva russa nel Donbass «ha perso slancio ed è rimasta significativamente indietro rispetto ai piani», afferma il Ministero della difesa britannico nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence.

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