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Bari, Lacarra non ci sta: «Resto in campo. Nessuno può escludermi dalle primarie»

«Sono antipatico? Oppure troppo alto? Non capisco per quale motivo io debba essere escluso dalle primarie. Non permetterò che il lavoro svolto negli ultimi anni dalla nostra classe dirigente venga polverizzato». Non usa mezzi termini Marco Lacarra, deputato del Partito democratico, nel commentare l’indiscrezione secondo la quale gli elettori di centrosinistra dovrebbero essere presto chiamati a scegliere il loro candidato sindaco tra Michele Laforgia, leader de “La Giusta Causa”, e Vito Leccese, capo di gabinetto del Comune di Bari. Il “prezzo” di questo accordo all’interno della coalizione sarebbe l’esclusione di Lacarra, che molti danno per favorito alle primarie.

Onorevole, perché vogliono escluderla?
«Forse perché sono antipatico? Oppure troppo alto, come dicevano i miei amici quando giocavamo a basket? Non c’è una ragione per la quale io non debba partecipare alle primarie».

Quindi resta in campo?
«Sono a disposizione del Partito democratico, del centrosinistra e dei miei concittadini baresi. Però non posso tollerare ingiustizie e provocazioni».

Vive così l’ipotetica esclusione?
«Lei come la vivrebbe? Non c’è una ragione per la quale io non debba partecipare alle primarie. Ho una solida esperienza politica e amministrativa alle spalle e un vasto consenso, come dimostrano anche i tanti messaggi ricevuti ieri, dopo la diffusione della notizia della mia ipotetica esclusione dalle primarie, e gli attestati di stima che tanta gente, per strada, mi rivolge».

Quindi alle ipotetiche primarie di coalizione ci sarà?
«Capiremo, insieme con i colleghi del Pd e delle altre forze di centrosinistra, quali saranno le prossime mosse. Io voglio contribuire alla definizione di una strategia vincente per il centrosinistra, perché l’importante è dare continuità al progetto politico-amministrativo avviato da Emiliano e alimentato da Decaro a Bari. Di sicuro nessuno può escludermi. E con altrettanta sicurezza dico che non permetterò a qualche sprovveduto, che non è stato capace di farsi eleggere nemmeno consigliere municipale, di compromettere il lavoro svolto dalla classe dirigente di centrosinistra negli ultimi anni».

Si riferisce a qualche compagno di partito, a Laforgia o ad altri?
«Di certo non a Laforgia che conosco dai tempi della scuola e che considero un professionista di grande valore».

Lo sfiderebbe alle primarie, dunque?
«Se le cose si dovessero mettere in quel modo, ce la giocheremmo. Ma ripeto, provo affetto e stima tanto per Laforgia quanto per Vito Leccese, col quale ho condiviso parte del mio percorso politico-amministrativo. Nel centrosinistra tutti meritano considerazione e ascolto, senza trascurare la capacità dei singoli di aggregare e dialogare con la gente».

Insomma, lei alle primarie non rinuncia nonostante i sondaggi non la diano in vantaggio…
«Se non c’è “Superman”, le primarie sono lo strumento più democratico per scegliere il candidato sindaco. Portare ai gazebo 40mila persone sarebbe una grande spinta per l’intero centrosinistra anche in vista delle comunali. I sondaggi lasciano il tempo che trovano».

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