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Europee, i pugliesi in lizza per un seggio: FI ufficializza De Mola, Vernola e Dell’Erba. Per FdI Ventola e Picaro

Settimana decisiva per la composizione delle liste in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Nel centrodestra ieri Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha annunciato che sarà capolista in quattro delle cinque circoscrizioni in cui è suddivisa l’Italia, mentre nelle Isole la numero uno sarà Caterina Chinnici, europarlamentare uscente. «Supereremo il dieci per cento», ha detto il ministro degli Esteri, grazie all’accordo con Noi moderati di Maurizio Lupi. Così, anche sui territori sono stati divulgati i nomi dei concorrenti per un seggio all’Eurocamera. Mauro D’Attis, coordinatore regionale, ha reso noto che i pugliesi saranno tre: Laura De Mola, coordinatrice provinciale di Brindisi, Marcello Vernola, già europarlamentare, e Paolo Dell’Erba, consigliere regionale.

Più complessa la partita in Fratelli d’Italia. Solo il consigliere regionale Michele Picaro ha già fatto affiggere manifesti in giro per la Puglia, mentre due giorni fa, nel corso di un incontro a Molfetta, un altro consigliere di via Gentile, Francesco Ventola, è stato annunciato dal ministro Raffaele Fitto, il quale, invece, ha ribadito che non sarà candidato.

Tuttavia, nel partito ancora non tutti sono certi che il ministro per la coesione territoriale non sarà in campo: «Se Giorgia Meloni, come pare, il 28 aprile a Pescara al termine della Conferenza programmatica di Fdi annuncerà la sua corsa come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni vuol dire che l’obiettivo è quello di raggiungere la quota ottenuta da Silvio Berlusconi alle europee del 2009: 2 milioni e 700 mila preferenze. Un traguardo che solo candidando nomi noti e in grado di raccogliere consenso è possibile, come sono per l’appunto i ministri e tra questi c’è Fitto», dice un dirigente.

Preoccupante, invece, è la corsa della Lega. Sono ormai tramontati i fasti di cinque anni fa quando al sud Matteo Salvini sfiorò il 24 per cento, eleggendo cinque eurodeputati. Gli ultimi sondaggi danno il Carroccio intorno all’8 per cento: un dato che se dovesse essere confermato nelle urne consentirebbe l’elezione di un solo candidato.

Nel Pd la direzione convocata per stamani al Nazareno potrebbe svelare la decisione di Elly Schlein di scendere in campo, mentre ormai certa al sud è la corsa del sindaco di Bari. Antonio Decaro ha già blindato l’intesa con il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, e con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per raggiungere almeno 150 mila preferenze necessarie all’elezione.

Infine, il Movimento 5 Stelle: anche per i pentastellati sarà impegnativo replicare al sud il 30 per cento del 2019, per quanto è più semplice per gli uscenti, come il pugliese Mario Furore, essere confermati, visto che molti dei sei eletti hanno cambiato casacca nel corso della legislatura.
Per le formazioni centriste di L’Europa delle nazioni, guidata da Matteo Renzi ed Emma Bonino, e Siamo europei di Carlo Calenda l’obiettivo primario è superare lo sbarramento del 4 per cento per eleggere qualcuno dei candidati. Così da poter dire, anche noi ci siamo.

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