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Guerra tra la Multiservizi e il Comune di Brindisi, Palasciano: «Fatture non pagate»

Pesante scambio di accuse per la grave crisi di cassa che riguarda la società Brindisi Multiservizi. I Cobas accusano l’amministratore unico Giovanni Palasciano di aver distratto somme destinate agli stipendi per altre spese, l’interessato respinge al mittente, «diffamazioni» e punta il dito contro l’amministrazione Marchionna, colpevole di aver tagliato di 600mila euro il contratto di servizi. Intanto sulla querelle interviene anche Pino Roma, coordinatore cittadino del Movimento Regione Salento, che chiede l’immediata audizione di Palasciano per chiarire la «gravissima situazione».

Roma parla di situazione esplosiva nella società partecipata. Palasciano parla chiaramente di una crisi di liquidità provocata dal Comune e che mette a serio rischio la continuità aziendale, i cui dipendenti hanno ricevuto retribuzioni parzialmente ridotte. Già a luglio l’amministratore unico, in occasione dell’assemblea per approvare il bilancio chiuso a dicembre 2022, aveva lanciato l’allarme. «In tale circostanza – dice Palasciano – il Comune di Brindisi, unico socio della Srl Brindisi Multiservizi, rappresentato dal sindaco in persona, ha approvato senza riserve sia il bilancio che la relazione sul governo societario e la situazione economica e patrimoniale al 30.4.2023.

Bisogna evidenziare che le cause dell’attuale crisi di liquidità sono state individuate e documentate in occasione di quella assemblea: riduzione dei corrispettivi previsti dal contratto di servizio di circa 600mila euro, aumento dei costi dell’energia, interruzione, con effetto immediato, da parte del Comune del contratto di manutenzione ordinaria degli impianti pubblica illuminazione e degli impianti semaforici, sostituzione di 15 parcometri, minori lavori straordinari come manutenzione delle scuole, impianti sportivi, impianti termici, edili teatro, aumento dei costi del personale per straordinario ( 64 dipendenti in malattia per Covid) e mancato pagamento da parte del Comune di Brindisi di fatture già emesse da tempo per 210mila euro, più altre fatture da 365mila euro emesse nei giorni scorsi».

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