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Oltre 90 milioni dall’Imu e 70 dalla Tari. Così il Comune di Bari fa cassa per il 2024

E’ stato approvato ieri dal Consiglio comunale il Bilancio di previsione per il triennio 2024-2026.
Il testo, illustrato dall’assessore al ramo Alessandro D’Adamo, si pone in linea con gli ultimi bilanci, escludendo forme di indebitamento per il Comune e riproponendo le stesse tariffe per quanto riguarda le imposte comunali. Anche per quest’anno, vengono confermate le aliquote approvate nel 2020 per quanto riguarda l’Imposta municipale unica (Imu), dalla cui riscossione Palazzo di Città punta a incassare 91 milioni di euro. Stesso discorso vale per l’addizionale comunale Irpef: stesse tariffe in vigore sin dal 2012, con una previsione di spesa pari a 32 milioni di euro. Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda la tassa sui rifiuti. Le tariffe della Tari potrebbero variare ad aprile, quando è previsto l’aggiornamento del Piano economico finanziario da parte dell’Agenzia territoriale per il servizio di gestione dei rifiuti (Ager). Comunque, l’obiettivo è incassare circa 70 milioni di euro. Infine, 4,5 milioni di euro dovrebbero provenire dal canone unico patrimoniale.

Per quanto riguarda le previsioni di entrata, due sono le più importanti novità. La prima riguarda i fondi del Governo, tagliati da Palazzo Chigi. Come gli altri enti locali, anche il Comune di Bari dovrà sottrarre per il 2024 questa voce di Bilancio, perdendo all’incirca 200 milioni di euro. La seconda novità è la tassa di soggiorno. Benché contestata, entrata in vigore ad ottobre scorso, Palazzo di Città prevede un incasso pari a 2 milioni di euro, che saranno trasferiti al Turismo e alla tutela dei beni culturali. Dalla lotta all’evasione fiscale, infine, l’amministrazione dovrebbe intascare 15 milioni di euro.

Per quanto concerne le uscite, la parte del leone la fa il fabbisogno del personale. Ammonta a 85 milioni di euro la spesa per il 2024, che cala di un milione l’anno prossimo e di due nel 2025. Confermati i fondi destinati al decentramento amministrativo: oltre 90mila euro per ogni annualità perverranno alle casse dei cinque Municipi per finanziare interventi di arredo urbano.
Ingenti risorse, infine, verranno destinate ad altre voci di bilancio, quali le politiche giovanili, il diritto allo studio, lo sviluppo economico, il trasporto pubblico e lo sviluppo sostenibile.

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