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Puglia, scontro su proposta di legge per la decadenza del direttore generale Arpal

È scontro sulla proposta di legge di riforma dell’Agenzia per il lavoro della Regione Puglia (Arpal) incardinata oggi nella seduta congiunta delle commissioni II e VI, e che prevede la nomina di un amministratore unico al posto del Cda e di conseguenza la decadenza di Massimo Cassano dal ruolo di direttore generale.

La proposta di legge è stata presentata da quattro consiglieri, tre di maggioranza – Fabiano Amati, Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea del Pd – e uno del gruppo Misto, Antonio Tutolo. Oggi la votazione è stata rinviata dopo un aspro confronto.

Secondo il presidente della commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati, «l’amministratore unico titolato e non il Cda serve a superare opacità ed il rischio di trasformare l’Agenzia in una nuova lista civica». «L’Arpal oggi, in queste condizioni – sostiene il vicepresidente della I commissione, il consigliere regionale di Forza Italia Vito De Palma – è una struttura fallimentare e fin qui siamo tutti d’accordo. Ma pensare di rilanciare l’attività dell’agenzia solo innalzando il livello culturale e formativo richiesto ai vertici apicali, senza cambiare gli obiettivi strategici dell’ente, significa cadere nel tranello della vecchia politica». Anche Antonella Laricchia, consigliera regionale del M5S, è scettica: «Più volte – dice – ho chiesto un cambio di passo alla guida dell’Arpal, ritenendo quantomeno poco opportuno che il direttore generale fosse anche a capo di un partito politico. Per questo sono assolutamente favorevole alla proposta di legge incardinata oggi. Una proposta che condivido nel merito, ma meno nel metodo, perché presenta diversi rilievi tecnici».

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