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Stellantis, i sindacati: «Su Melfi l’azienda sfugge ai controlli». Presidio fisso in Regione

«Il rischio che stiamo correndo è che mentre le grandi multinazionali, come Stellantis fa su questo territorio, registrano grandi risultati dal punto di vista dei bilanci, a favore degli azionisti e dell’amministratore delegato, gli operai sono costretti a mettere a rischio il proprio posto di lavoro e non ricevere salari dignitosi». Lo ha detto ai giornalisti, il segretario nazionale della Fiom Cgil, Michele De Palma, a margine di un incontro che si è tenuto ieri a Potenza.

«Del resto – ha aggiunto – proprio nello stabilimento di San Nicola di Melfi ci sono stati scioperi ed iniziative collegati a quanto sta accadendo anche negli Stati Uniti, esiste però una differenza; che negli Stati Uniti l’azienda si è seduta al tavolo con i sindacati ed ha raggiunto un accordo, qui l’azienda continua a fuggire l’incontro con i sindacati, a partire dalla Fiom». Alle sue dichiarazioni si è aggiunto l’annuncio delle segreterie regionali di Fim, Uilm e Fismic Basilicata sul fatto che «a partire da lunedì, come segreterie e con le Rsu delle aziende dell’indotto Stellantis di Melfi e della logistica, saremo presenti, tutti i giorni, presso la Regione Basilicata a Potenza fin quando non saremo convocati dal presidente Bardi e dall’assessore Casino per mettere in campo tutte le azioni utili per salvare il lavoro ed i lavoratori».

«Non staremo a guardare, – hanno puntualizzato – perche’ per quanto riguarda la nostra azione sindacale a partire dal 2021 fino al 3 ottobre 2023 abbiamo rivendicato e portato in Basilicata il primo grande investimento di Stellantis. Siamo di fronte ad un passaggio epocale per l’industria dell’automotive voluto dalla politica e la politica deve fare la sua parte, ma ad oggi la regione Basilicata ed il governo centrale sono ancora assenti».

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