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Auto depredate in centro a Bari, vetri infranti per rubare autoradio e borse: «La città non è sicura»

Tornano di moda i furti di autoradio a Bari. Non siamo ancora arrivati all’escalation vissuta da tanti cittadini negli anni ‘80, ma il fenomeno – che si aggiunge alle spaccate, ai furti in appartamento e a tutti gli altri reati di microcriminalità registrati negli ultimi mesi in città – inizia a destare preoccupazione in più di qualcuno. L’ultimo episodio risale al giorno di Ferragosto. Vittima è Stefano, cittadino barese di 27 anni “colpevole” di aver lasciato l’auto, una Citroen C3 di colore rosso, regolarmente parcheggiata sul lungomare Vittorio Veneto, a due passi dal castello Normanno-Svevo e dalla questura, tra il borgo antico e il quartiere Murattiano. Il modus operandi è sempre quello di una volta: finestrino laterale in frantumi, cavi minuziosamente tagliati e stereo digitale (con tanto di display touch screen di serie) sradicato senza pietà.

«A te che mi hai fatto questo bel regalo di Ferragosto – scrive Stefano sui social network, postando anche le foto del danno subito – spero che gli spiccioli che hai fatto su questo display targato C3 ti servano per pagare le medicine per la diarrea cronica che ti deve venire». «Stiamo facendo più di un grande passo indietro: un quartiere che una volta era sicuro, adesso è preda di questi ladruncoli da quattro soldi» scrive un utente sullo stesso social network, che con sarcasmo aggiunge: «Ma abbiamo i turisti da tutelare. E a noi cittadini chi ci tutela? La città non è sicura o lo è solo per i turisti» conclude l’uomo.

Il che non è totalmente vero, dato che anche i visitatori (sia stranieri che italiani) sono tra le prede preferite di questi bagordi. Solo a inizio mese infatti due turisti svedesi sono rimasti vittime dell’ennesimo episodio di microcriminalità. La loro auto infatti, una Bmw M5 regolarmente parcheggiata in via Marchese di Montrone ad angolo con via Abate Gimma, fu brutalmente «massacrata» da alcuni ignoti, che ruppero il finestrino e portarono via le valigie e tutti gli oggetti di valore che erano stati lasciati nell’autovettura.

E questo si va ad aggiungere a tutti gli scippi e i furti subiti dai turisti che vengono in citt anche per godersi il mare barese. Ai primi giorni di luglio (ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie) a due turiste ungheresi che stavano facendo il bagno a Pane e Pomodoro furono portate via le borse con all’interno documenti, smartphone, carte di credito e chiavi dell’appartamento che avevano preso in fitto. Stessa sorte è capitata una decina di giorni fa a un ragazzo barese a cui fu sottratto lo zainetto con dentro documenti, chiavi dell’auto e persino un MacBook del valore di duemila euro.

Forse bisogna iniziare a dare ragione a quelli che dicono che la città è meno sicura di quel che si dice.

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