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Bari, tra tende e cartoni il corso è un dormitorio

«Corso Italia è un dormitorio a cielo aperto». È questa la denuncia che arriva da alcuni residenti nel quartiere Libertà.

Ogni giorno, infatti, i cittadini vivono e manifestano il loro disappunto per la situazione di degrado, e talvolta anche di pericolo, che respirano rientrando a casa. Sono numerosissimi i clochard che si “accampano” sotto i portici della stazione ferroviaria sopraelevata, all’interno di vere e proprie “case di cartone” che costruiscono con le loro stesse forze per cercare riparo dal freddo e passare lì la notte. Si possono vedere imballaggi di cartoni ma anche vere e proprie tende da campeggio che di mattina vengono smontate e accatastate per ricomparire di sera.
Una situazione che è sempre esistita e che sarebbe peggiorata anche per via della presenza dell’associazione sociale “Area 51”, che distribuisce pasti caldi ai più bisognosi. Dopo aver ricevuto e consumato cibo e bevande, infatti, molti clochard rifiuterebbero le cure e il sostegno nei centri di accoglienza per dormire all’aperto. La strada è la loro casa: oltre al “rifugio notturno”, che ritrovano in alcuni casi anche all’interno delle macchine in sosta nelle quali si introducano illegalmente, per via dell’assenza di un posto dove defecare e urinare, molti di loro utilizzano le strade e i muri.
Scene non piacevoli alle quali le famiglie che passeggiano spesso assistono inermi e in silenzio, anche per la paura di incorrere in risse o liti violente. Per questo alcuni cittadini preferiscono offrire una coperta o vestiti puliti solo quando i clochard dormono. Il malumore, comunque, è legato soprattutto all’assenza del Comune e del sindaco Antonio Decaro che per alcuni rimane inerme a guardare, pur essendo a conoscenza del degrado che ormai dilaga su corso Italia e in altre strade del centro del capoluogo pugliese.

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