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Molfetta, al “Don Tonino Bello” un nuovo ambulatorio per diagnosi e prevenzione di patologie ossee

Un nuovo densitometro osseo digitale di ultima generazione, donato dall’associazione La doppia elica attiva nella promozione dei corretti stili di vita, è stato inaugurato stamattina nell’ospedale Don Tonino Bello di Molfetta.

La strumentazione consentirà di effettuare valutazioni precise sulla salute delle ossa. Rispetto alle tecniche precedenti, infatti, offre funzionalità che la rendono uno strumento completo e affidabile per la diagnosi e la prevenzione delle patologie che interessano l’apparato scheletrico.

Il densitometro è stato installato nell’unità operativa di Radiologia che si dota, così di un nuovo ambulatorio in cui una nuova tecnologia digitale è a disposizione dell’utenza, ed è la principale tecnica impiegata per diagnosticare l’osteoporosi, una malattia che colpisce lo scheletro, rendendo le ossa più fragili e più esposte al rischio di fratture.

L’importanza della prevenzione

Si stima che in Italia circa 4,5 milioni di persone soffrano di osteoporosi, soprattutto donne in menopausa e anziani. Per diagnosticare e prevenire questa patologia, serve un esame che misura la densità minerale delle ossa e il loro grado di resistenza.

Le fratture da fragilità sono molto frequenti, gravate da elevata morbilità con gravi conseguenze sulla qualità della vita, sulla mobilità, sull’autonomia e sulla mortalità dei pazienti, inoltre la gestione chirurgica o riabilitativa impatta sui costi del servizio sanitario regionale. La diagnosi accurata e precoce permette di attivare terapie farmacologiche e non, che sono estremamente efficaci nel ridurre il rischio di fratture.

Le funzionalità del nuovo densitometro

Tra le funzionalità della nuova apparecchiatura c’è l’esame del femore a singola energia che permette di visualizzare potenziali fratture atipiche incomplete del femore, che possono essere associate all’uso a lungo termine di farmaci impiegati per trattare l’osteoporosi.

Con il densitometro è, inoltre, possibile eseguire la valutazione della frattura vertebrale, in modo tale da rilevarle con maggiore dato che possono essere asintomatiche o confondibili con altre patologie (artrosi, ernia del disco, ecc.).

Gli altri studi riguardano: la calcificazione dell’aorta addominale, la valutazione della composizione corporea e la morfometria vertebrale.

Queste moderne applicazioni consentono di eseguire esami predittivi, oltre che del rischio di fratture ossee da fragilità, anche del rischio cardiovascolare e metabolico relativo all’aumento del grasso viscerale.

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