“I diritti che gli uomini non hanno”: è intitolato così un volantino affisso in alcune aule e sui corridoi dell’Ateneo di Bari.
Sul volantino si fa riferimento alla “Giornata internazionale dell’uomo” con la data del 19 novembre, ricorrenza che però non è riconosciuto dall’Onu né da altri organismi internazionali.
Il ritrovamento dei volantini ha provocato polemiche anche per la coincidenza temporale con il femminicidio di Giulia Cecchettin e hanno suscitato dibattito specialmente sui social ma, a quanto si apprende, una ragazza transgender che stava muovendo i manifesti sarebbe stata aggredita.
I volantini rivendicano per gli uomini tutele tipo l’apertura di centri antiviolenza su vittime maschili. Ma vengono elencate altre richieste come “campagne di prevenzione al suicidio e all’abbandono scolastico che colpiscono in larga parte gli uomini”, multe per atteggiamenti sessisti nei confronti degli uomini, ma anche l’abolizione della “coscrizione militare forzata”, che non esiste da tempo, il riconoscimento del diritto al congedo di paternità (che già esiste) e “campagne per ridurre il divario sanitario tra uomini e donne” in riferimento all’aspettativa di vita”.
Molte le critiche dopo le diverse condivisioni sul web del volantino ritenuto provocatorio e “misogino”.
