Home News Bollette e rebus-Cassano: il Consiglio regionale pugliese scalda i motori

Bollette e rebus-Cassano: il Consiglio regionale pugliese scalda i motori

Riprende da oggi a pieno regime l’attività del Consiglio regionale pugliese bloccato dalla campagna elettorale. In agenda una serie di temi caldi in un quadro politico in evoluzione con una serie di avvicendamenti di consiglieri eletti anche se solo sul fronte del centrodestra. In Fratelli d’Italia, infatti, il capogruppo Ignazio Zullo, eletto senatore, lascerà il banco a Michele Picaro, consigliere comunale a Bari, ex Lega, ora passato fra i meloniani, con la corsa alla successione per il ruolo di capofila regionale che potrebbe finire a Gabellone, non eletto, o al consigliere Renato Perrini. Stesso discorso nella Lega con il capogruppo Davide Bellomo, che cederà lo scranno regionale a Fabio Romito, anche lui consigliere comunale a Bari che potrebbe ottenere la stelletta di capogruppo. Mentre in Forza Italia, al posto di Giandiego Gatta, eletto su Foggia, entra Napoleone Cera, ex consigliere regionale azzoppato da un’inchiesta giudiziaria che deve decidere se schierarsi in minoranza, nel misto o nella maggioranza a cui è stato a lungo legato nella scorsa legislatura. Resteranno al loro posto i consiglieri candidati ma non eletti Vito Di Palma, Joseph Splendido e Giacomo Conserva nel centrodestra così come l’ex assessore alla salute Pierluigi Lopalco e Massimo Stellato, fedelissimo di Massimo Cassano transitato in Azione, il partito di Calenda. Le surroghe saranno calendarizzate subito dopo la proclamazione della Corte d’Appello, data dalla quale scatteranno i 30 giorni previsti per optare fra il vecchio incarico di consigliere regionale o quello di parlamentare.

Nel frattempo a breve ripartirà il confronto sui grandi temi autunnali. In primis l’esame e l’approvazione del riordino di Arpal, l’agenzia regionale per il lavoro, che prevede il comma “anti-Cassano”, ovvero la decadenza automatica del direttore generale in carica, l’ex senatore azzurro Cassano. Quest’ultimo, schierato in lista con Azione, non è entrato in Parlamento ed ha dichiarato all’epoca della candidatura il divorzio dalla maggioranza del presidente Michele Emiliano per passare nelle fila dell’opposizione. Che succederà? Contro Cassano sono schierati Pd, Cinque Stelle e parte delle liste civiche del centrosinistra. Ma non è ancora chiara la posizione dello stesso presidente Emiliano che in passato ha sempre protetto la postazione del manager Arpal a più riprese attaccato dalle mozioni di sfiducia di Fratelli d’Italia. Il rapporto s’è definitivamente interrotto o, come si vocifera, Emiliano proverà a salvare ancora l’ex sottosegretario al lavoro?

Altro tema importante sarà quello del caro bollette con due proposte di legge depositate dal consigliere regionale dem Fabiano Amati e dal collega leghista Davide Bellomo. Le due leggi saranno esaminate nei prossimi giorni dalle commissioni consiliari con l’obiettivo di fare sintesi e portarle in aula entro metà ottobre. In particolare Amati punta a introdurre una sorta di imposta in capo a Snam ed Eni, i gestori del gasdotto Tap, per ottenere uno sconto in bolletta ai cittadini grazie al prelievo di una percentuale di gas che transita ogni giorno dalla Puglia. Bellomo vorrebbe utilizzare i 50 milioni di euro di ristori ambientali promessi da Tap alla Puglia, ma mai liquidati. La proposta prevede di trasformare la somma in equivalente di gas favorendo riduzioni sulle bollette a partire dalle famiglie più povere.

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