Home Puglia Foggia Foggia, qualcosa si muove in Comune: i servizi sociali battono colpo

Foggia, qualcosa si muove in Comune: i servizi sociali battono colpo

Sarebbero almeno quattro le “vittorie” pentastellate nella gestione commissariale del Comune di Foggia. Dopo l’incontro della Commissaria Marilisa Magno e dei suoi colleghi con le delegazioni dei partiti nell’aula consiliare di Palazzo di Città, l’attività del servizio Welfare della controversa dirigente Silvana Salvemini ha cominciato a registrare un qualche segno di vita. Tema, in verità, sollevato durante l’incontro anche da altri partecipanti.

È di qualche giorno fa la determina relativa al bando di gara per l’appalto del servizio di Pronto Intervento Sociale (Pis), di accoglienza e di mensa sociale. I servizi sociali, e non solo per la delega ricoperta da Rosa Barone in Regione Puglia, sono un asset fondamentale della narrazione dei 5 Stelle.
All’interno invece dei progetti per il Pnrr ci sono alcuni cavalli di battaglia degli ex eletti del Comune, in particolare di Giuseppe Fatigato. L’ex capogruppo del M5S lavorò alacremente per la riqualificazione del Cep e per la realizzazione del canile comunale, occupandosi a più riprese della situazione degli amici a quattro zampe e della loro allocazione. Come si sa un’associazione aveva trovato in un’azienda dolciaria locale di fama nazionale un partner per la costruzione del sito che avrebbe potuto accogliere il canile.
«I commissari hanno illustrato quanto stanno facendo, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale – ha detto l’assessora Barone – ci è stato assicurato che il Comune ha presentato progetti per i fondi del Pnrr, nell’ambito delle scuole, della rigenerazione urbana, degli impianti sportivi, delle strade e per la Villa comunale, prevedendo anche una cabina di regia sui tempi».
Resta invece una responsabilità dei pentastellati l’esito dei lavori ai Campi Diomedei. Fu il Movimento cinque stelle, sollecitato da uno dei suoi maggiorenti, Franco Cuttano, a far emergere alcune anomalie riprese dalla Sovrintendenza. Oggi quelle varianti necessarie, a cui il Comune ha preferito soggiacere invece di contrastarle in Ministero e al Tar, sono divenute insostenibili e hanno fatto lievitare i costi per la realizzazione del Parco.

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