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Nuova aggressione al policlinico di Foggia: infermieri colpiti con schiaffi e calci da un paziente

Un’altra aggressione ai danni di personale sanitario si è verificata ieri sera al policlinico “Riuniti” di Foggia dove, ieri sera, tre infermieri in servizio al pronto soccorso sarebbero stati colpiti con schiaffi, calci e pugni da un giovane arrivato in stato di alterazione e con problemi di ansia.

Stando a quanto si apprende il ragazzo, dopo essere stato registrato all’ingresso, avrebbe cominciato a inveire senza motivo contro gli infermieri, colpendoli.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato e denunciato l’aggressore.

Si tratta del secondo episodio in meno di una settimana nell’ospedale foggiano: mercoledì scorso diversi medici dell’équipe di Chirurgia toracica erano stati aggrediti da cinquanta persone, tra parenti e amici, di una ragazza di 23 anni, deceduta poco prima durante un intervento chirurgico.

I medici e gli infermieri per sfuggire alla furia degli aggressori erano stati costretti a barricarsi in una stanza dell’ospedale. Il video era diventato virale sui social.

Il sindacato degli infermieri: «Si convochi subito un tavolo contro le aggressioni»

«Il problema delle aggressioni» agli operatori sanitari in Puglia «non può essere affrontato efficacemente senza intervenire sull’aumento delle dotazioni organiche, agganciandole ai reali fabbisogni assistenziali della popolazione sia sul territorio che nelle strutture di cura», e sul «riconoscimento dei disagi vissuti dagli operatori sanitari, in particolare medici, infermieri e Oss, mediante un sistema di incentivi anche economici, come già avviene in altre regioni».

Lo sostiene il segretario regionale del sindacato infermieristico Nursind Puglia, Francesco Balducci, che ha chiesto alla Regione Puglia un tavolo di lavoro. «L’applicazione del decreto ministeriale 77/2021 – prosegue – consentirebbe di decongestionare gli ospedali e dare finalmente risposte celeri ai problemi di salute di minore entità, direttamente sul territorio e ottenendo una reale riduzione delle liste di attesa. Purtroppo – sottolinea il sindacalista -, nella determinazione delle dotazioni organiche intervengono fattori complessi di natura economica legati alla spesa storica e alla disponibilità di risorse di ciascuna regione. Però, se si hanno difficoltà ad aumentare la spesa per il personale, si possono sempre fare delle scelte organizzative differenti che consentano una diversa formulazione qualitativa della spesa stessa, lasciandola inalterata».

Il Nursind, quindi, «auspica l’immediata apertura di una seria e approfondita discussione da parte di tutti gli attori convolti e offre, sin d’ora, il proprio costruttivo contributo».

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