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Fondi di Coesione, la Puglia chiede l’anticipazione di 1,6 miliardi: incontro con Fitto a fine agosto

La Regione Puglia ha chiesto l’assegnazione in anticipazione di una quota delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) nell’ambito dell’Accordo per la Coesione.

A darne notizia è il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che il 2 agosto scorso ha ricevuto la richiesta della Regione.

La possibilità di ricorrere all’anticipazione sui fondi Fsc è stata stabilita dal Governo con il decreto legge 60/2024 proprio al fine di consentire la tempestiva attivazione di progetti particolarmente strategici per il territorio e di pronta cantierabilità, come già avvenuto per la Regione Campania.

Il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri sta esaminando la richiesta pervenuta dalla Regione Puglia, che sarà oggetto di un primo confronto a fine agosto, nell’ambito di un incontro convocato dal ministro Fitto.

Emiliano: «Abbiamo chiesto l’anticipo di 1,660 miliardi per interventi urgenti»

«Accogliamo positivamente la disponibilità del ministro Fitto ad organizzare un primo incontro a fine agosto con la Regione Puglia sulla programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2027», afferma il governatore pugliese Michele Emiliano spiegando che è stata chiesta l’«anticipazione della dotazione del Fsc 2021-2027 per circa 1,660 miliardi di euro relativi a interventi che rivestono elevato livello di urgenza e di attuazione in cinque ambiti di intervento di particolare rilievo in questo momento per la comunità pugliese».

Il primo, spiega Emiliano, «riguarda i temi della transizione ecologica e delle strategie di adattamento e contrasto ai mutamenti climatici, con particolare riferimento agli interventi sulle risorse idriche e sui rifiuti. Sul primo versante in particolare abbiamo proposto alcuni progetti dedicati al potenziamento delle infrastrutture nel campo civile e dell’economia agricola in grado di affrontare le conseguenze più recenti legate alla riduzione della quantità di risorse disponibili, come evidenziato nella delibera di Giunta regionale n. 1096 del 31 luglio scorso che ha adottato il Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2024/2025. Sul versante dell’economia circolare risulta necessario accelerare l’ulteriore qualificazione della dotazione impiantistica regionale e delle attività finalizzate all’ulteriore incremento dei livelli di raccolta differenziata e di smaltimento dei rifiuti».

La seconda priorità «riguarda il rafforzamento del sistema delle imprese e del mercato del lavoro regionale, con specifico riferimento al finanziamento dei progetti di investimento già presentati a valere sugli avvisi regionali (Contratti di programma, Programmi integrati di agevolazione e Titolo II) e non avviati per mancanza delle necessarie risorse finanziarie. Nel complesso intendiamo sbloccare oltre 2 miliardi di investimenti produttivi in grado di contribuire a sostenere la crescita del sistema regionale delle imprese e del mercato del lavoro».

Altri interventi riguardano la mobilità con particolare riferimento all’acquisto di nuovi autobus a basso impatto ambientale per il trasporto pubblico locale, così come alla fornitura di treni a idrogeno per le flotte treni Tpl, nonché la promozione di interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico in condizioni di particolare vetustà.

L’ultimo riguarda «il rafforzamento del diritto allo studio dei giovani pugliesi attraverso la qualificazione ed ampliamento delle residenze universitarie, anche nell’ottica di fare della Puglia un polo di attrazione per studenti provenienti da altri territori. L’anticipazione della dotazione Fsc risulterà infine utile anche per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr».

Per il presidente Emiliano «si tratta di una manovra importante all’interno di una proposta complessiva più ampia all’insegna della sostenibilità ambientale, economica e sociale dello sviluppo regionale che include anche altre aree di intervento come la sanità, il welfare, la cultura, l’energia, la transizione digitale, le politiche attive del lavoro, di grande rilievo per il futuro dell’intera comunità dei cittadini pugliesi. Siamo certi che il confronto e la condivisione di progetti strategici consentirà di poter giungere nel mese di settembre alla delibera Cipess di anticipazione e subito dopo alla stipula dell’accordo di coesione», conclude Emiliano.

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