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In Puglia più omicidi rispetto alla media nazionale: tra i moventi i futili motivi, poi quelli economici

In Puglia si sono verificati nel 2022 0,69 omicidi ogni centomila abitanti. Solo in Campania e Calabria (0,87) e nelle Isole (0,82 in Sardegna e 0,75 in Sicilia) si riscontrano più casi, con il Mezzogiorno che in tutte le regioni registra valori superiori alla media nazionale. Nel 93,7 per cento delle volte l’autore dell’omicidio è un uomo e nel’84 per cento in cui la vittima è una donna si tratta di femminicidio.

Sono solo alcuni dei numeri che emergono dal report realizzato dall’Istat sui delitti in Italia commessi nel 2022. Emerge che il livello di omicidi commessi, pur avendo registrato un aumento rispetto all’anno precedente, è comunque basso se confrontato al contesto dell’Unione europea. Nel 2021 (ultimo anno disponibile) la Lettonia è caratterizzata dalla situazione più critica (5,18 omicidi per 100mila abitanti), seguita a grande distanza da Lituania e Finlandia (2,50 e 1,70 rispettivamente). Nel 2021 l’Italia occupava il ventiduesimo posto tra i 27 paesi Ue con 0,51 omicidi per 100mila abitanti, a fronte di una media generale di 0,83. Valori ancor più contenuti si registrano in Lussemburgo, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia (tra 0,47 e 0,43) e infine Malta (0,39 omicidi per 100mila abitanti). Per le sole vittime donne, l’incidenza media degli omicidi nella Ue – calcolata per i 23 Paesi di cui sono disponibili i dati – è pari a 0,60 omicidi per 100mila donne. L’Italia, con 0,39 omicidi per 100mila donne nel 2021, precede solo l’Irlanda (0,28) e Malta, dove non ci sono state vittime donne nell’anno 2021.

Lo studio rivela anche che per 37 dei 322 omicidi commessi nel 2022 in Italia (l’11,5 per cento), non è stato ancora possibile individuare un autore presunto. Si tratta solo in minima parte (tre casi) di omicidi con vittime donne, peculiarità spiegabile col fatto che la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è molto più alta nel caso di vittime femminili: infatti tali delitti si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia, con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia più delimitata di sospetti. Il report dell’Istat approfondisce anche i motivi alla base degli omicidi in Italia. “liti, futili motivi, rancori personali” sono il primo movente per omicidio (45,3 per cento), il valore più rilevante per le vittime di ambo i sessi (53,1 per cento per gli uomini e 33,3 per cento per le donne). Seguono i “motivi economici” (inclusi gli omicidi a scopo di rapina), che costituiscono il 14 per cento del totale, con un peso decisamente maggiore tra le vittime maschili rispetto a quelle femminili (17,9 per cento degli omicidi di maschi e 7,9 per cento di quelli di donne). Viene attribuito a uno stato di “follia” dell’autore una parte non indifferente degli omicidi (11,2 per cento in totale), con un peso molto più rilevante nel caso di vittime donne (18,3 per cento contro il 6,6), e lo stesso succede quando il motivo è quello “passionale” (16,7 per cento contro 4,6 per le vittime di sesso maschile).

Nel 4,3 per cento dei casi il motivo addotto dall’omicida è quello di voler interrompere una grave malattia della vittima. Questo è avvenuto solo nei confronti di donne, in massima parte di età molto avanzata (in 14 dei 126 omicidi di donne, pari all’11,1 per cento del totale).

Nel rimanente 15,8 per cento dei casi (17,9 per cento per i maschi e 12,7 per cento delle femmine) il movente è rimasto indeterminato. Per quanto riguada i femminicidi, è nell’ambito della coppia che si registra il numero più significativo di casi. È pari allo 0,20 per 100mila donne il tasso delle donne uccise da un partner o un ex partner – sia esso un coniuge, un convivente o un fidanzato – era 0,23 nel 2021, mentre per gli uomini, lo stesso tasso è pari a 0,03 per 100mila uomini. Aumenta lievemente il tasso delle donne uccise da parenti da 0,10 del 2021 a 0,14 del 2022. Erano tutti maschi i partner delle 61 donne uccise nell’ambito della coppia, mentre gli otto uomini vittime di partner sono stati uccisi da sei donne e da due uomini. Le donne uccise da altri familiari (43) sono state uccise da uomini nell’81,4 per cento (35 casi) e da donne in otto casi. Sono quasi tutti maschi gli assassini degli uomini uccisi da parenti (26 su 27).

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