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La “cicoria puntarelle molfettese” verso il riconoscimento comunitario IGP

Arriva il nulla osta regionale al percorso di riconoscimento comunitario IGP alla cicoria puntarelle molfettese, un ortaggio tradizionale e storico molto diffuso a Nord di Bari, dell’agro di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi e Ruvo di Puglia. A darne notizia è la Coldiretti Puglia a seguito del parere favorevole alla domanda di registrazione della “cicoria puntarelle molfettese IGP” con la determinazione del dirigente Sezione competitività delle filiere agroalimentari dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.

«La Cicoria catalogna a puntarelle – spiega la Coldiretti regionale – è un ortaggio tipico dell’orticoltura pugliese, con il prodotto edule nella cicoria a puntarelle caratterizzato dai germogli teneri e carnosi. In Puglia – prosegue – le coltivazioni si estendono dal Salento e per l’intera fascia costiera Barese fino a Molfetta, dove si può trovare anche allo stato spontaneo e si differenziano in ecotipi differenti, con una ’estensione complessiva in Puglia di oltre 1.500 ettari, di cui oltre 600 nella sola provincia di Bari».

La zona di produzione della “Cicoria puntarelle molfettese” IGP è focalizzata in fondi rustici con altimetria non superiore a 130 metri sul livello del mare. Le superfici interessate, pari a circa 500 ettari in tutta l’area, «sono uno scrigno di qualità e tipicità, che proviene dalla storia agricola dell’area delimitata e che ha necessità di una protezione valorizzazione», afferma Coldiretti.

La “Cicoria puntarelle molfettese” viene seminata da luglio a settembre da piantine ottenute da seme autoprodotto e viene raccolta quando la parte edule dei germogli centrali, le “puntarelle”, hanno raggiunto le dimensioni di 7-15 cm; le stesse raggiungono pesi compresi tra 800 grammi e due chili, permettendo di ottenere una produzione tra 40 e 100 tonnellate per ettaro.

«Questo prodotto orticolo, di eccellenti caratteristiche organolettiche, è un patrimonio di storia, cultura e natura di grande importanza per il territorio – conclude Coldiretti Puglia – che resiste grazie all’instancabile lavoro di alcuni produttori locali, chiamati “custodi” che continuano a coltivare le antiche varietà a rischio di definitiva scomparsa. Una peculiarità, in alcuni territori, come quello dell’areale “molfettese”, è di coltivare questo ortaggio secondo uso e consuetudine della tradizione della popolazione locale, a diffusione limitata, il cui seme è ancora autoprodotto dagli agricoltori, attraverso la selezione morfologica e fisiologica del genotipo, non ancora di proprietà delle multinazionali».

I principali produttori interessati hanno costituito e sono soci dell’Associazione per la valorizzazione e promozione della Cicoria Puntarelle Molfettese, presieduta dal produttore orticolo Mauro De Ruvo di Molfetta.

Dal 2015 la Cicoria “Puntarelle” Molfettese è entrata a far parte dell’elenco dei 329 prodotti tradizionali riconosciuti dal ministero dell’Agricoltura, una mappa di sapori, tradizione e cultura della tavola Made in Puglia che vede la squadra di pane, paste e dolci (81), quella di frutta, verdura e ortaggi (128) e il gruppo delle specialità a base di carne (25), seguiti dai formaggi (17) e dai prodotti della gastronomia (49), ma non mancano bevande analcoliche, distillati, liquori e birre, i mieli, i prodotti della pesca e i condimenti come l’olio extravergine aromatizzato, in un viaggio del gusto che tocca anche gli angoli più nascosti della regione.

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