Home Puglia Lecce Casarano, va in pensione il ginecologo l’ambulatorio apre solo un giorno

Casarano, va in pensione il ginecologo l’ambulatorio apre solo un giorno

Dai 3 giorni di apertura la settimana, l’ambulatorio di Ginecologia dell’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano, è passato ora alla sola giornata del mercoledì e unicamente per le diagnosi prenatali. Di tutte le altre prestazioni ambulatoriali sin qui assicurate ed in particolare della diagnosi e prevenzione in campo oncologico, in quel di Casarano non se ne sa più niente: lo denuncia il Tribunale per i diritti del malato (Tdm) di Casarano, da sempre attento alle segnalazioni dei pazienti del nosocomio cittadino.

In una lunga e articolata nota all’indirizzo del commissario straordinario Asl, Stefano Rossi, (che com’è ben noto ha sostituito di recente il direttore generale dimissionario Rodolfo Rollo), al direttore sanitario Roberto Carlà, e ai direttori sanitario e amministrativo del Ferrari, rispettivamente Gabriella Cretì e Antonio Scarcella, il Tdm ha segnalato le numerose criticità.

Tutto ha avuto inizio con il pensionamento del dottor Gaetano Panarese, sin qui non ancora sostituito e le cui prestazioni, da allora, non vengono più erogate. «L’ambulatorio -scrive la responsabile tdm Cristina Lezzi- era aperto tre giorni la settimana, e cioè il lunedì in cui venivano eseguite le isterografie e le visite; il mercoledì dedicato alle colposcopie (per l’individuazione di eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero) e le ecografie, tra cui quelle oncologiche in collaborazione con l’oncologo dottor Cerullo, (secondo livello dello screening del cervico-carcinoma). Veniva pure eseguito il tampone per HPV per gli ammalati di Sclerosi Multipla, in collaborazione col reparto di Neurologia, in quanto le ammalate che potenzialmente avevano una lesione anche di basso grado potevano sviluppare un tumore a seguito di terapia. Il giovedì, poi, veniva dedicato al day service. Attualmente l’ambulatorio funziona solo il mercoledì, per le diagnosi prenatali. Tutta l’altra attività ambulatoriale ginecologica, ivi compresa quella oncologica, non viene più erogata. Tutto ciò – conclude la Lezzi nella nota, proponendo altresì il richiamo in servizio, magari con contratto di collaborazione e consulenza, di medici in pensione- provoca un forte disagio per l’utenza, con gravi ripercussioni per la prevenzione oncologica di secondo livello per tutto il bacino di Casarano e non solo: né può essere consentito che i tempi della burocrazia sanitaria rendano ancor più gravoso il regolare svolgimento delle suddette prestazioni».

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