Home Cronaca Non erano narcotrafficanti, il pm chiede 14 anni. Il giudice: «Tutti assolti»

Non erano narcotrafficanti, il pm chiede 14 anni. Il giudice: «Tutti assolti»

Crolla, come tessere del domino, l’inchiesta della procura di Lecce su una presunta organizzazione italoalbanese di narcotrafficanti. Il gup del tribunale salentino Sergio Mario Tosi, accogliendo la richiesta dei difensori, al termine di un processo con il rito abbreviato, ha assolto con formula piena tre persone, dichiarando l’intervenuta prescrizione per il quarto.

La vicenda è, come molte altre, molto datata, visto che i fatti contestati sarebbero stati commessi tra il 2009 e 2010, tra Sicilia, Puglia e Bologna: un traffico di marijuana e cocaina trasportate via mare e approdate sulle coste salentine, anche in grosse quantità (mezza tonnellata di marijuana). Da lì la droga sarebbe stata smistata verso altre località.

L’inchiesta si era basata in buona parte su intercettazioni telefoniche che, secondo il pm Alberto Sattacaterina, avrebbero provato il coinvolgimento, tra gli altri, dell’albanese Astrit Lutaj, ritenuto uno dei promotori.

Per lui, al termine dell’udienza preliminare, il pm aveva chiesto una condanna a 14 anni di reclusione, sostenendo che assieme a sua moglie, avrebbe detenuto marijuana e cocaina, per poi caricarle nell’auto del complice italiano e trasportarle ad Altamura. Per questo, basandosi sulle telefonate fra Lutaj e sua moglie, aveva contestato la detenzione e il trasporto della cocaina.

Ma il gup, nella dettagliata sentenza, ha accolto le richieste dell’avvocato Vito Belviso e ha smontato completamente il castello accusatorio, sostenendo che «la conversazione rappresenta il perno su cui si regge l’intera ipotesi accusatoria nei confronti dei coniugi Lutaj».

Ma che non è stata correttamente interpretata. Lutaj ha, sì, chiesto a sua moglie di dargli e poi trasportato le due buste di marijuana, ma non la terza (trovata nel bagagliaio) di cocaina. «La circostanza – scrive ancora il gup – è ulteriormente confermata dalla successiva conversazione».

Smontata anche l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico: «È proprio la ricostruzione proposta dal pubblico ministero – scrive a tal proposito – dei singoli “delitti-scopo” a risultare incompatibile». Ed evidenzia «come si sia in presenza di una serie di singole operazioni di approvvigionamento di sostanza stupefacente, avulse da un contesto di tipo associativo».

Per questo, considerando che il reato di traffico di marijuana è invece prescritto, ha assolto per gli altri reati tutti gli imputati, incluso Astrit Lutaj, e messo la parola fine alla vicenda.

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