Home Attualità Otranto, la magia del solstizio d’estate: in cattedrale c’è l’Albero della vita

Otranto, la magia del solstizio d’estate: in cattedrale c’è l’Albero della vita

L’intero della cattedrale di Otranto e il suo splendido pavimento attirano ogni anno migliaia di fedeli e visitatori

Come ogni anno, il 21 giugno, si rinnova il suggestivo appuntamento con l’Albero della vita della cattedrale di Otranto, che nel giorno del solstizio d’estate crea stupore per il singolare fenomeno dell’allineamento dei raggi del sole sul maestoso tronco.

La tradizione
Un appuntamento che si ripete dal lontano 1165, anno in cui il presbitero Pantalone completò, con l’ultima tessera lapidea, un pavimento musivo di circa 600 metri quadrati. Così, nel giorno più lungo dell’anno, si celebra il completamento della maestosa opera, ma anche la fusione tra natura e arte, dove la luce del sole bacia armoniosamente il mosaico, per narrare l’universale storia della salvezza in un ideale percorso di iniziazione cristiana. Da tre anni ad Otranto si celebra poi il “Solstizio d’estate”, un evento nato per la valorizzazione e fruizione del ricco patrimonio religioso di cui la Chiesa di Otranto è custode. Anche la presentazione dell’importante progetto di multimedialità, avvenuto nei giorni scorsi, si inserisce tra gli interventi che l’Ufficio diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali ha realizzato in questi ultimi anni.

L’iniziativa
“La pietra di Otranto” è l’ambiziosa iniziativa che, insieme alla digitalizzazione completa del mosaico, restituisce alla fruibilità – grazie alle immagini sferiche a 360° – anche l’interno della Basilica, il museo diocesano, la chiesa di San Pietro, il complesso ipogeo, i frammenti dell’antico mosaico paleocristiano di cui si propone anche un’interessante ipotesi ricostruttiva. La Cattedrale idruntina custodisce al suo interno un’opera di inestimabile valore storico e artistico e di insuperata bellezza, sopravvissuta ai drammatici eventi del 1480, quando gli ottomani invasero la città. La sfida per realizzarlo è stata enorme sotto tutti i punti di vista; mai era stata realizzata un’opera simile su una superficie pavimentale così estesa e complessa. La recente digitalizzazione del mosaico è il fulcro dello sviluppo del progetto multimediale presentato, che ha interessato anche l’interno della Cattedrale. Sono 250 le schede, con testi e immagini, che accompagnano il visitatore alla scoperta e comprensione della complessa simbologia del mosaico, un vero e proprio libro in pietra costituito da migliaia di piccole tessere, definito “enciclopedia medievale per immagini”.

Il progetto
Il progetto offre anche la possibilità di accedere virtualmente ad aree della Cattedrale non aperte al pubblico, come le originarie coperture lignee a capriate, oggi coperte dal controsoffitto, nelle quali sono ancora presenti decorazioni pittoriche policrome. Quest’anno, i molti visitatori che si recheranno nella cattedrale ad ammirare il “miracolo”, potranno anche godere del «progetto multimediale, una attività di documentazione fotografica del mosaico, sia pur di straordinaria qualità, ma contribuisce a valorizzare la lettura e la comprensione avvicinando l’osservatore all’opera artistica», commenta il progettista Marco Stucchi.

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