C’è anche l’avvocato Antonio Megha, assessore alla cultura del Comune di Neviano, tra i 15 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ottenuta dalla Dda di Lecce ed eseguita oggi dai carabinieri. Megha è agli arresti domiciliari.
Stando a quanto contestato nel provvedimento firmato dal gip del tribunale di Lecce, Mario Tosi, «l’organizzazione mafiosa dimostrava una elevata capacità di penetrazione nel tessuto politico-amministrativo manifestata attraverso il patto di scambio tra voti e danaro concluso dal capo clan Michele Coluccia con l’assessore uscente del comune di Neviano Antonio Megha».
Nella ricostruzione accusatoria, a fare da mediatore ci sarebbe stato Nicola Giangreco, 54 anni, di Aradeo, finito in carcere, «in forza del quale Megha otteneva un numero di voti tale da consentirgli di essere nuovamente eletto all’esito delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020».
Secondo l’accusa, Megha avrebbe accettato da Coluccia, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, la «promessa di procurargli voti, promettendo in cambio, denaro, utilità e la promessa a soddisfare gli interessi e le esigenze dell’associazione mafiosa».
