Home In Primo Piano Taranto calcio, Campbell torna in Inghilterra ma del bonifico non c’è traccia

Taranto calcio, Campbell torna in Inghilterra ma del bonifico non c’è traccia

Ieri mattina Mark Campbell ha lasciato Taranto e la Puglia per tornare in Inghilterra. Qualcuno ci scherza su, perché potrebbe essere stato un viaggio di sola andata. Dovrebbe tornare, così sembrerebbe, e sarebbe un indizio delle serie intenzioni della Apex Capital Global Llc. Sino ad allora la piazza rossoblù continuerà a tremare poiché del famoso bonifico di circa 250mila euro, che servirà a coprire (non solo) gli stipendi dei tesserati del Taranto Fc 1927, continuerebbe a non esserci traccia.

Questo strano ritardo sta innervosendo un po’ tutti, a cominciare dal presidente Massimo Giove, formalmente ancora a capo della società nonostante il preliminare firmato negli scorsi giorni, e con lui l’amministrazione comunale, che si è esposta e non poco in questa vicenda. Quanto lo sia è da misurare attraverso il parametro del tempo, i fatti e i dettagli, che possono sempre fare la differenza. In ogni caso non poco, se è vero che negli scorsi giorni non sono mancati forti riferimenti di esponenti del governo cittadino alla vicenda attraverso poco enigmatiche storie (il “good morning Taranto” del vicesindaco Azzaro) a più post social a difesa dell’azione del sindaco Melucci.

L’azione del sindaco

L’azione del primo cittadino è come minimo una garanzia della veridicità delle intenzioni dei compratori e che non si tratti di giochi finanziari particolari. Sarebbe stata gradita, nella conferenza stampa di lunedì, che venisse fatta reale chiarezza sul passaggio di proprietà e su tutte le iniziative per mantenere la categoria. Al contrario in pasto alla città sono state gettare manciate di informazioni slegate tra di loro e che non hanno destato grandi impressioni.

Fatto sta che Campbell è rientrato in patria, da una parte colpito dalla calorosa accoglienza ricevuta, dall’altra da una generica ma forte diffidenza. Dovendo però sapere che i tifosi tarantini ne hanno viste di tutti i colori e temono che il ventaglio cromatico si arricchisca nuovamente. Adesso il suo obiettivo, visto che il suo è stato un viaggio per sondare gli umori della piazza, sarà di convincere i soci a investire nell’affare Taranto. Invero all’elenco di infastiditi di questa vicenda e parte in causa di primissimo piano ci sarebbero anche i giocatori, che attendono con ansia gli stipendi di luglio e agosto.

Non si parla di emolumenti milionari, ma di contratti annuali molto bassi, che con l’oro in cui navigano i più fortunati colleghi della serie A non c’entrano esattamente nulla. La squadra e lo staff tecnico sarebbero sul piede di guerra e ne avrebbe tutte le ragioni. Non è semplice contenere le giuste e legittime rimostranze, ma questo è il momento dell’unità. Anche perché domenica prossima, allo “Iacovone”, arriverà la Turris, che sarebbe una delle altre tre squadre in crisi della serie C. Tanto da, come il Taranto, non avere pagato gli stipendi entro lo scorso 16 ottobre.

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