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Matera in Puglia, Bardi si irrigidisce ma il sindaco non chiude: «Le connessioni ci sono»

«Connessioni, più che annessioni con la Puglia», gioca con le parole il sindaco di Matera, Domenico Bennardi a chi gli chiede che cosa pensa di quella richiesta di referendum, che ha nel cassetto, per far divenire Matera città pugliese e così staccarsi dalla Basilicata. Ma in fondo nelle sue parole c’è un velo di assenso. «Con Bari e la Puglia, immagino delle connessioni, piuttosto che annessioni; anzi interconnessioni, per facilitare la mobilità, i trasporti, la circolarità del sapere tra i nostri giovani, tra le nostre imprese, tra le nostre università », risponde Bennardi, poi elenca la bellezza dei luoghi che pensa connessi e collegati più che annessi.

«Patti di amicizia, come quello siglato tra Matera e Bari e tra Matera e Taranto, ne stiamo preparando un altro con il Comune di Ginosa; quindi, secondo me sarebbero utili non atti amministrativi teorici e protocollari, ma documenti strategici di visioni condivise. Sul piano amministrativo non è facile prevedere se Potenza possa essere migliore di Bari, se l’attenzione che oggi viene considerata non sufficiente possa migliorare se si passa in una Regione già complessa e grande», afferma e poi ricorda i patti siglati con l’Alta Murgia che è a un soffio dai Sassi, ma poi ribadisce: «Ma come si fa a rinunciare al bellissimo versante lucano col Parco nazionale del Pollino e col Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese? Inoltre – si domanda ancora Bennardi – che fine farebbe l’Università della Basilicata a Matera? Perderemmo la storica Scuola di specializzazione in beni archeologici, il corso di Scienze del turismo e quello di architettura, per ricominciare tutto da capo con una delle Università pugliesi?».

Il no secco di Bardi

Insomma un sindaco con tante domande, ma anche lusingato da quelle firme di suoi cittadini che con orgoglio rivendicano di voler essere pugliesi e non lucani. Chi invece si irrigidisce di fronte a questa possibilità è il governatore della Basilicata, Vito Bardi: «L’accentuazione di particolarismi è un tratto comune in questa fase storica, dimenticando che in passato tale comportamento ha sempre assunto un ruolo disgregatore. Il tentativo di lucrare qualche consenso agitando antagonismi e contrapposizioni che appartengono più al mondo dello sport che alla vita sociale, economica e politica, rischia solo di tradursi in divisioni e autolesionismo», sottolinea il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, commentando la proposta di referendum sull’annessione di Matera alla Puglia.

«Non sottovaluto il tema che, oltre ad attrarre i media – dice Bardi – ripropone la grande questione della coesione regionale e dello sviluppo di relazioni sempre più intense tra i vari centri del territorio. Ma – ribadisce il presidente – l’autoreferenzialità finisce per alimentare una tentazione isolazionistica».

Certo è che il sindaco di Matera non può non avviare l’iter burocratico per il referendum, se la pratica è apposto e il parere dei governatori di Regione non è vincolante. Decide il popolo. Decidono i materani.

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