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Codice dei contratti pubblici, Saracino: «Con le regole approvate più spazio alla digitalizzazione»

Il 19 giugno scorso, con l’intervento del Consigliere di Stato, dott. Francesco Cocomile, dei rappresentanti dell’AGAMM, della Camera Amministrativa, della Fondazione Bucciarelli, dell’AIGA, dell’Ordine degli Avvocati e della Fondazione Scuola Forense Barese, si è dato il via al corso Breve sul “Nuovo codice dei contratti pubblici”. L’intento delle Associazioni organizzatrici è fornire un primo approccio interpretativo al nuovo testo di legge.

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici ha visto dare attuazione ai propri principi generali solo dal 1 gennaio 2024. Il testo consta di 229 articoli ed è articolato in 5 libri principali: nel primo vi sono principi generali, digitalizzazione dei contratti pubblici e loro programmazione; il libro secondo disciplina gli appalti, introducendo una particolare regolamentazione per le stazioni appaltanti; il terzo regolamenta gli appalti dei settori speciali mentre il libro quarto le concessioni; infine il quinto disciplina la gestione del contenzioso.

A seguire ci sono numerosi allegati che mirano a regolare le attività del RUP, i prezziari regionali, il collaudo. La suddivisione del testo svela la volontà legislativa, volta a contemperare la tensione di modernizzazione dei processi di gare e pubblici appalti, sempre più operanti in contesti di crescente digitalizzazione, con l’esigenza di fermezza dei principi ordinamentali in materia di trasparenza, efficienza e collaborazione tra stazioni appaltanti ed operatori. Tutto in attesa dei primi risvolti interpretativi ed applicativi del nuovo testo di legge.

Palmo Dorian Saracino – Avvocato

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