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Costretti alla Dad perché c’è il musical. La rabbia degli studenti del Dams di Bari

Rabbia e delusione tra gli studenti del Dams di Bari. Le matricole del nuovo corso universitario dedicato ad arti, musica e spettacolo sono state momentaneamente “sfrattate” dalla loro sede provvisoria, l’AncheCinema, a causa della sovrapposizione tra la stagione del teatro di corso Italia e le lezioni accademiche. Per gli ultimi giorni di ottobre è infatti in programma all’ex Royal la messa in scena del musical Shrek, preceduto dalle prove di questi giorni. «Le lezioni programmate presso la struttura AncheCinema – si legge in una comunicazione formale inviata lo scorso 14 ottobre dall’Università di Bari agli studenti – limitatamente al periodo dal 17 al 28 ottobre 2022, per indisponibilità della struttura, si terranno da remoto mediante l’utilizzo della piattaforma Microsoft Teams». Gli insegnamenti dovrebbero riprendere il 2 novembre, al netto di future e ulteriori «sovrapposizioni».

«Non c’è una vera aula in cui possiamo stare e quindi siamo costretti di nuovo a fare lezione tramite Dad – dice Gaetano Borgese, uno dei circa 250 studenti che frequentano il Dams barese – Nonostante l’AncheCinema sia stato pubblicizzato da vertici accademici come sede del corso, in questo momento non possiamo utilizzarla perché è occupata, non essendo una struttura strettamente collegata all’Università». «Penso che questa didattica a distanza – commenta Borgese – abbia sia dei pro che dei contro, ma ovviamente i secondi sono superiori ai primi. L’unico aspetto positivo è che possiamo alzarci con più calma la mattina e gestire con maggiore tranquillità il nostro tempo. Questo però si scontra con il fatto che non ci viene permesso di vivere minimamente la vita universitaria: siamo costretti a seguire le lezioni da casa, al computer, e perdiamo lo spirito proprio dell’università. Che in realtà – aggiunge lo studente – si è già parzialmente perso nel momento in cui siamo stati relegati nell’AncheCinema piuttosto che in un’aula dell’Ateneo». E questo perché, come hanno raccontato molti ragazzi all’Edicola del Sud, l’ex Royal non sarebbe struttura idonea per seguire le lezioni accademiche a causa della scarsa illuminazione, dell’assenza di piani d’appoggio per prendere appunti e della distanza dal palco dei posti più lontani. Certo, le sedute sono comode e lo schermo ha una grandezza che farebbe invidia alla migliore aula magna, ma questo non basta a soddisfare gli studenti.

Purtroppo l’aula C (la più grande dell’Ateneo e che sarebbe dovuta essere quella destinata al Dams) è ancora in fase di restauro e non sarà pronta prima di diverse settimane. Ora che nemmeno l’AncheCinema – che nelle intenzioni doveva essere, in qualità di teatro, la sede ufficiale del corso – non è disponibile, l’unica soluzione per non sospendere le lezioni è quella di utilizzare di nuovo la Dad, come nel periodo più brutto della pandemia. E questo rende ancora più difficile seguire un corso che ha bisogno, nella pratica, della presenza fisica di studenti e docenti. «Tutto ciò dovrebbe essere limitato alle ultime due settimane di ottobre, e speriamo non accada di nuovo un inconveniente del genere, anche se capiamo che l’AncheCinema, prima di essere un’aula, è un’attività commerciale», conclude Borgese.

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