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Barletta, la proposta di un gruppo di cittadini: «Un condominio solidale in un bene confiscato alla mafia»

«Realizziamo un condominio solidale all’interno di un immobile pubblico o confiscato alla mafia». Questo l’appello di un gruppo di cittadini, supportati dall’Ambulatorio popolare di Barletta, per la realizzazione di un condominio solidale, un luogo di riattivazione sociale per persone anziane ma anche giovani, con o senza disabilità, bisognose di compagnia e condivisione.

«Ci sono persone anziane ma autosufficienti, altre con disabilità ma sufficientemente autonome; ci sono persone che per tante vicissitudini si trovano a vivere da sole ed altre che per difficoltà economiche una casa nemmeno la hanno: tutte queste persone, insieme, potrebbero vivere meglio, aiutandosi solidalmente l’una con l’altra. È il condominio solidale, il cohousing, la coabitazione sociale che vorremmo realizzare anche a Barletta importando le esperienze già maturate da anni soprattutto nel nord Italia», spiega il presidente dell’Ambulatorio Cosimo Matteucci.

La richiesta di un immobile pubblico o confiscato alla mafia sarà formalizzata a breve. Si tratterà di uno spazio mutualistico in cui aiutarsi, sostenersi, divertirsi, emanciparsi e riattivarsi personalmente e socialmente. Inoltre, questi immobili potrebbero essere destinati anche a strutture residenziali per il “Dopo di Noi”, offrendo una soluzione al problema delle famiglie delle persone disabili e alla preoccupazione con cui vivono, su quale sarà il destino dei propri congiunti una volta che per morte, malattia o altra causa, non sarà più possibile occuparsi direttamente di loro.

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