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Il Trani Film Festival torna al “Paolillo” di Barletta: è tempo de “La guerra dei cafoni”

Dopo l’esordio con “Tenebra” diretto da Anto e la premiazione delle talentuose attrici napoletane Elisa Del Genio e Tonia De Micco, il TraniFilmFestival torna alla Multisala Paolillo di Barletta con il secondo appuntamento autunnale.

Lunedì 5 dicembre alle ore 19.30 in programma la proiezione del film “La Guerra dei Cafoni”, inserito nella sezione “TrFF Director’s CuLt”, a seguire l’incontro-dibattito con il regista Davide Barletti coordinato dalla giornalista Floriana Tolve e dal responsabile di progetto e direzione Beppe Sbrocchi. Nato a Roma nel 1972, Fondatore dei Fluid Video Crew, Davide Barletti ha all’attivo oltre trenta film tra documentari, corti e lungometraggi di finzione. “Shquiperi – Albania”, “I fantasisti – Le vere storie del calcio Napoli”, e “Gli ultracorpi della porta accanto” si aggiudicano importanti riconoscimenti in numerosi Festival. Nel 2003 “Italian Sud Est” viene selezionato alla Mostra di Venezia nella sezione Nuovi Territori. Nel 2008 esce “Fine pena mai”, film di cui firma la regia e la sceneggiatura insieme a Lorenzo Conte. Nel 2015 dirige con Jacopo Quadri il documentario su “Eugenio Barba Il paese dove gli alberi volano”, presentato alle Giornate degli Autori della mostra del Cinema di Venezia. Due anni dopo si rinnova il sodalizio alla regia con Lorenzo Conte per “La Guerra dei Cafoni”.

Tratto dall’omonimo romanzo di Carlo D’Amicis il film ha ottenuto due candidature ai Nastri d’Argento, una a David di Donatello. È stato girato tra agosto e ottobre 2015 tra le province di Lecce e Brindisi (Cesarea Terme, Otranto, Torre Guaceto, Vernole, Torre Chianca, Melendugno, Grotta della Monaca). Una storia dell’Italia che cambia tra risse selvagge e tramonto delle lotte di classe. La vicenda si svolge a Torrematta, in Puglia, territorio selvaggio e sconfinato in cui non vi è traccia di adulti, se si esclude il gestore di un capanno-bar. Nel villaggio balneare del Salento ogni estate si combatte un duello tra bande: da una parte i figli dei ricchi, i signori, e dall’altra i figli della terra, i cafoni. A capo dei rispettivi schieramenti si fronteggiano il fascinoso Angelo (detto Francisco Marinho come il calciatore brasiliano dell’epoca) e il cupo Scaleno. Si osteggiano fin dalla culla, trascinando nel conflitto di classe i propri “soldati”. Marinho guerreggia in nome dell’ordine sociale, della continuità storica, ma l’incontro con la giovane Mela dell’opposta fazione comincerà a creare turbamenti e offuscare la visione del mondo con conseguenti disordini collettivi e interiori. Spunti di riflessione non solo in chiave di formazione adolescenziale ma anche in spaccati di interpretazione più matura e politica, inquadrati in un momento storico (metà anni 70) simbolo di metamorfosi e trasformazioni continue.

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