Home Puglia BAT L’imprenditore andriese Riccardo Cassetta presidente di Assitol: «Ora semplificazione e collaborazione»

L’imprenditore andriese Riccardo Cassetta presidente di Assitol: «Ora semplificazione e collaborazione»

È Riccardo Cassetta il nuovo presidente di Assitol, Associazione italiana dell’industria olearia. Cassetta succede a Marcello del Ferraro, che ha guidato l’organizzazione, aderente a Federalimentare e Confindustria, negli ultimi cinque anni.

Al fianco del nuovo presidente, nel ruolo di vicepresidenti, Assitol ha nominato Pietro Marseglia, vicepresidente del Marseglia Group, Ivano Mocetti presidente del CdA di Costa d’Oro, Fabio Maccari, amministratore delegato della Salov, ed Enrico Zavaglia, trading manager della Cereal Docks. Entrano nel direttivo dell’Associazione anche Mario Rocchi, amministratore dell’Oleificio Rocchi, Gianmaria Martini, amministratore delegato di Unigra’, Dora De Santis, responsabile qualità di Agridé, Roberto Sassoni, direttore generale di Carapelli Firenze, e Saverio Panico, direttore commerciale di Bunge.

Assitol ha anche nominato Leonardo Colavita presidente onorario, in virtù del suo lungo impegno nell’associazione e nel settore oleario. Riccardo Cassetta, classe 1963, è amministratore unico di Olio Levante srl, impresa dell’olio d’oliva nata ad Andria (Barletta-Andria-Trani). Il neopresidente – informa una nota – è da tempo impegnato nell’attività associativa ed è Cavaliere al merito della Repubblica oltre ad essere stato vicepresidente del Consorzio Tutela dell’Olio Dop Terra di Bari. Attualmente ricopre il ruolo di presidente della delegazione territoriale Bat di Confindustria Bari, Barletta-Andria-Trani, oltre che vicepresidente di Confindustria Bari-Bat.

È inoltre socio fondatore dell’Aemi, l’Associazione economica del Messico in Italia. «Sono onorato e felice per questa nomina – ha commentato il neo presidente – che arriva in coincidenza con il cinquantesimo anniversario della nascita di Assitol. Sono tanti i fronti su cui l’associazione è chiamata a impegnarsi per il cambiamento: basti pensare al coacervo di norme, spesso obsolete, che appesantiscono l’attività industriale. Se vogliamo ridare slancio al nostro agroalimentare, oltre alla semplificazione di norme e regolamenti, dobbiamo puntare su una sempre maggiore collaborazione con le istituzioni, la pubblica amministrazione e, al tempo stesso, con la controparte agricola.

L’obiettivo è di riuscire a conciliare le necessità di industria, agricoltura e politica, in modo da essere più competitivi e coesi, come i Paesi nostri concorrenti». In questa ottica va letto anche il difficile momento attuale. «Le conseguenze del conflitto in Ucraina, l’inflazione, i rincari legati alla siccità si affrontano lavorando insieme alla filiera e agli interlocutori coinvolti, nessuno escluso».

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