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Deposito di scorie nucleari: i Comuni di Puglia e Basilicata valutano il ricorso al Tar

A Matera, nell’aula consiliare, si è riunito ieri il tavolo permanente “No scorie” che riunisce i Comuni di Puglia e gli ottantadue della Basilicata che sono inseriti nella carta nazionale delle aree idonee (Cnai) per il deposito nucleare e a cui aderiscono quasi tutti i sindaci della regione lucana.

L’obiettivo è “opporsi con un’azione politica determinata” all’ipotesi di localizzare il deposito unico delle scorie nucleari in uno dei 14 siti individuati nelle due regioni. Nel corso della riunione di ieri, è stata approvato un documento con cui si chiede un incontro al Ministero dell’ambiente con una delegazione del tavolo permanente “al fine di conoscere le interpretazioni ufficiali alle osservazioni dei territori” presentate a suo tempo quando la carta includeva le aree “potenzialmente idonee”, poi tutte confermate nella Cnai. Un altro obiettivo del tavolo è “rendere itinerante le riunioni dell’assise, per un maggiore coinvolgimento delle comunità di Basilicata e Puglia, con particolare attenzione alle aree definite idonee dalla Cnai, e una prima convocazione di un consiglio intercomunale aperto, da tenersi nelle zone limitrofe all’insediamento Sogin di Rotondella”.

Infine si è deciso di interloquire con le presidenze delle Regioni Basilicata e Puglia, anche al fine di valutare se procedere con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar). In Basilicata il Comune di Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, ha già deliberato di procedere con un ricorso contro la Cnai per cercare di scongiurare l’alt rischio che la Lucania diventi un deposito radioattivo.

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