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A Taranto una spiaggia ecologica per tutelare la Posidonia: sarà la prima in Puglia

Dalla collaborazione con Ispra, nasce l’idea della prima “spiaggia ecologica” in Puglia, per proporre un’idea di turismo balneare sostenibile, salvaguardando al contempo tutti gli elementi naturali che caratterizzano le spiagge.

L’amministrazione comunale ha posto particolare attenzione verso le “banquette” presenti negli arenili della zona di San Vito ed avviato un’interlocuzione con l’istituto superiore per la protezione ambientale per realizzare una spiaggia ecologica proprio nei lidi dove si deposita la Posidonia oceanica.

L’alga

Le foglie di Posidonia oceanica che si accumulano lungo le spiagge, formando le cosiddette “banquette” spesso poco gradite ai bagnanti, sono in realtà una ricchezza e una risorsa per l’arenile, sono un chiaro indicatore della qualità degli ecosistemi del litorale.

L’idea

La decisione adottare questa buona pratica, che mira a considerare le biomasse vegetali una potenziale componente naturale dei litorali nostrani, è stata deliberata dalla Giunta su proposta dall’assessora all’Ambiente Stefania Fornaro, che ha evidenziato come la spiaggia ecologica a Taranto non solo rappresenterebbe «un “unicum” in tutta la Puglia, ma risulterebbe anche in linea sia con la cosiddetta legge “Salva Mare” del 2022, sia con gli obiettivi generali di risanamento dell’ecosistema marino e con la gestione delle biomasse vegetali spiaggiate».

La collaborazione

Con Ispra si avvieranno studi di monitoraggio e caratterizzazione dello stato della qualità dell’ecosistema e delle acque marine. Saranno promossi modelli di gestione alternativi al conferimento in discarica proponendo percorsi di educazione ambientale rivolti ad amministratori e fruitori, enti e operatori balneari: un lavoro finalizzato a far cambiare la percezione diffusa.

Le parole del sindaco

«Nelle zone a forte vocazione turistica – spiega Rinaldo Melucci – le spiagge rappresentano un ecosistema delicato e proprio per questo stiamo attivando pratiche gestionali fondamentali nella gestione della Posidonia oceanica che non è da intendere alla stregua di un rifiuto, ma una risorsa da valorizzare. È stato scientificamente dimostrato che queste biomasse sono importanti per gli ecosistemi costieri e per la conservazione dei litorali. Di conseguenza, realizzare una spiaggia ecologica, che andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre iniziative che stiamo portando avanti per assicurare un turismo più sostenibile e meno impattante, contribuirebbe a far diventare Taranto un esempio positivo di gestione dei litorali».

«Con il modello di spiaggia ecologica – aggiunge l’assessora Fornaro – l’amministrazione dà continuità alla promozione di buone pratiche per la corretta gestione dei litorali e la tutela di tutte le specie e gli habitat presenti. E lo fa coinvolgendo direttamente i cittadini ed in particolare le nuove generazioni nella realizzazione di azioni concrete di educazione e formazione ambientale. Che vanno ad affiancarsi alle iniziative, già predisposte, di monitoraggio e conservazione di tutti gli elementi naturali che caratterizzano le nostre spiagge, inclusa la banquette».

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