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Taranto, dopo l’incendio lo “Iacovone” è inagibile. Melucci: «Collaboriamo per individuare i responsabili»

Sarà inagibile, si teme per un lungo periodo, lo stadio Iacovone dove domenica sera, al termine della partita di serie C Taranto-Foggia, si è sviluppato un incendio nella zona della curva sud, destinata ai tifosi ospiti.

Probabilmente è stato un fumogeno ad innescare le fiamme che hanno coinvolto i rotoli di rivestimento dalla pista di atletica e accatastate lì.

Per far luce sull’episodio la pm Francesca Colaci ha aperto un fascicolo d’inchiesta per incendio doloso e gli investigatori della polizia stanno visionando i filmati delle telecamere della videosorveglianza a cacia di eventuali responsabili. Nel frattempo i tecnici hanno deciso di inibire l’uso dello stadio, dove domenica sarebbe arrivato il Brindisi per incontrare il Catania (lo stadio Fanuzzi della città adriatica è chiuso per lavori di ristrutturazione) per verificare se l’incendio ha provocato danni anche ad altre strutture dell’impianto sportivo, oltre che a quelle della curva sud che hanno subito danni piuttosto ingenti. L’incendio ha richiesto molte ore di lavoro ai vigili del fuoco. Non ci sono stati feriti perché le fiamme si sono sviluppate a incontro di calcio appena terminato. Durante la partita erano presenti nell’’impianto circa diecimila persone. I vigili del fuoco hanno comunque evacuato la struttura impedendo ai due allenatori di tenere la consueta conferenza stampa nei locali dello stadio.

Nella zona della curva sud, solitamente dedicata alla tifoseria ospite, erano presenti circa 250 ultras del Foggia (il numero è stato limitato per motivi di sicurezza dal prefetto), di cui una cinquantina giunti solo nel secondo tempo perché coinvolti in un tamponamento sulla statale 106. Ieri mattina gli assessori comunali competenti hanno fatto il punto della situazione.

«L’amministrazione comunale ha avviato tutte le verifiche di natura amministrativa – spiega il sindaco Rinaldo Melucci – gli uffici tecnici stanno quantificando i danni provocati. Siamo a disposizione degli investigatori per consentire il tempestivo accertamento delle responsabilità. Dobbiamo concentrarci sull’episodio e condannarne senza remore la gravità. Quel che è accaduto allo Iacovone, dopo la festa per l’esordio di campionato, è inammissibile. Si scontra violentemente con il concetto di sport e di sana competizione che coltiviamo. Ci auguriamo che i responsabili vengano presto individuati dall’autorità giudiziaria, nel frattempo mi preme ringraziare i vigili del fuoco e tutte le forze dell’ordine per l’encomiabile lavoro svolto in queste ore».

Lo Iacovone è uno degli impianti interessati dal masterplan dei Giochi del Mediterraneo del 2026. Proprio giovedì è previsto un incontro tra il commissario governativo dei Giochi Massimo Ferrarese per capire se l’impianto dovrà essere sottoposto a lavori di ristrutturazione oppure demolito e ricostruito, come vorrebbe il Comune che ha elaborato un project financing con privati. «Poteva andare molto peggio. Come hanno fatto i facinorosi a entrare allo stadio con materiale pericoloso?» si chiede il segretario cittadino della Lega Francesco Battista che in commissione Assetto del territorio ha chiesto lumi sulla presenza del materiale incendiato della pista di atletica del campo scuola. Per Gianluca Mongelli, segretario cittadino di Fratelli d’Italia, «l’episodio pone serissimi interrogativi sia sotto il profilo della gestione dell’ordine pubblico e sia sotto il profilo della gestione dell’impianto comunale».

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