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Ex Ilva, gli operai di Taranto invitati alla fermata volontaria dal 25 aprile al primo maggio

In occasione del ponte festivo, dal 25 aprile al primo maggio, lo stabilimento ex Ilva di Taranto ridurrà “al minimo indispensabile la presenza dei lavoratori, gestendo le relative assenze mediante l’utilizzo di ferie, permessi o altri istituti applicabili”.

È la comunicazione inviata nelle scorse ore da Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ai lavoratori dello stabilimento di Taranto, che potranno rimanere a casa nel lungo ponte a cavallo delle due festività ma su scelta personale e volontaria.

Secondo fonti sindacali, la decisione dell’azienda è dovuta al fatto che lo stabilimento, per mancanza di materie prime e di liquidità, sta marciando a regime ridotto, con il solo altoforno 3 in funzione.

«Dopo che erano circolate voci – riferisce all’Ansa il segretario generale della Uilm di Taranto Davide Sperti – in merito a possibili chiusure collettive degli impianti dal 25 aprile al 5 maggio avevamo scritto all’azienda diffidandola dal decretare una fermata obbligatoria e dall’applicare una condotta che avrebbe significato una pericolosa continuità rispetto alla gestione precedente che utilizzava a proprio vantaggio, come bancomat, i diritti contrattuali dei lavoratori».

Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria sottolinea nella comunicazione che “eventuali presidi comunque necessari per attività indifferibili riferite agli enti interessati, dovranno essere comunicati preventivamente alla direzione del personale” e contestualmente invita “tutti i responsabili delle aree produttive a ridurre al minimo indispensabile la presenza al lavoro per il periodo succitato del personale normalista e di staff, massimizzando il ricorso ai predetti istituti, ove richiesti dal dipendente interessato”.

L’azienda, osserva ancora Sperti, «favorirà chi vorrà smaltire le ferie a disposizione e comunicherà ai lavoratori gli impianti che saranno soggetti a eventuali fermata in base a questa scelta volontaria. Dalla gestione commissariale ci aspettiamo un cambio di passo nella direzione della tutela dei diritti».

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