Home Editoriali I tralicci nel Parco dove prendono corpo i dubbi di un idiota

I tralicci nel Parco dove prendono corpo i dubbi di un idiota

Tornano ad allungarsi le ombre sul Parco delle Diomedee. Le ombre dei ‘Tralicci di Limosani’. Ora è annunciata la istituzione di una commissione di ‘alto profilo scientifico’ che deve occuparsi dell’opportunità di erigere tali strutture nel sito richiesto.

Prende una curiosità: chi mai metterà in gioco il proprio ‘alto profilo scientifico’ per una faccenduola come questa? Vero è che non lo faranno gratis. Mi chiedo se evitando di sperperare altro denaro non bastasse il parere della Soprintendenza, e magari il suo veto? Transeat.

Ora il punto non è essere a favore o contro. Ma di mettere un qualche argine alle idiozie. Alle mie intendo. Solo un idiota (nella sua accezione più blanda, cioè sciocco, me lo concederete) come me continua a porsi certi interrogativi. Come mai arriva qualcuno con il disegnino di un ammasso di ferraglia per quanto dotati di organo cardiaco, spacciati per opera d’arte e vieppiù per un dono e decida dove e come posizionarli? Come mai trova una incondizionata ammirazione dall’Amministrazione e perfino dalla Curia. Sarà l’effetto cuori.

Solo uno sciocco come me trova strana una conferenza stampa di presentazione fatta tra sodali in cui si farfuglia addirittura di evento straordinario legato al prossimo Giubileo. Quanti pellegrini devieranno il proprio cammino giubilare per venire ad adorare e ammirare due tralicci? Solo un idiota come me non ha colto il paragone con la Tour Eiffel e il Beaubourg (è stato detto anche questo)? Chi sono questi mecenati anonimi che finanziano l’operazione. Piacerebbe saperne i nomi per ringraziarli e magari temerli per l’avvenire. Perché evitano di metterci la faccia? Un dono deve avere un mandante riconoscibile altrimenti è altra cosa.

Solo un idiota come me teme che i giochi siano stati già fatti. Solo uno sciocco come me ha potuto porre la sua fiducia in ‘Tuttanatastoria’ e ritrovarsi innanzi agli ennesimi poteri dominanti che usa la cultura come forzatura, come privazione farcita di risibili ascetismi, dibattiti e discussioni ‘pro domo sua’. C’è già troppa paccottiglia, troppe brutture nella nostra città, non abbiamo necessità di un manufatto che non smuove il benché minimo brandello di anima. Le opere d’arte ambientale necessitano di essere studiate per inserirsi nel contesto naturale con il massimo rispetto sia nei materiali sia nelle forme. Solo un idiota come me alla fine si arrende. Ma metteteli dove volete quei tralicci, saranno testimonianza di un paesaggio culturale disarmonico, misero e spesso distrutto…come rinascere a nuova vita? Ma questa è Tuttanatastoria… e l’Idiota sono io.

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